lunedì 17 novembre 2008

PRIMO ANNIVERSARIO DEL PREDELLINO

18 NOVEMBRE 2007

Cari amici,domani ricorre il primo anniversario di una data, secondo me e del mio gruppo di amici, STORICA!Ricordate il nostro grande Silvio Berlusaconi un anno fa dove si trovava?Se non lo ricordate ve lo dico io...Sul predellino a Milano in Piazza San Babila ad annunciare al mondo la sua nuova e, come al solito geniale, intuizione.La formazione di un nuovo concetto di politica e di partito, basato e fondato sugli elettori. Ricordarte da quante centinaia di migliaia di milanesi era osannato quella sera? Sembrava che Berlusconi avesse parlato in breda a qualche delirio momentaneo. Invece, NO! Sapeva benissimo cosa stava facendo e cosa stava annunciando: la nascita del POPOLO DELLA LIBERTA'.

Bene, oggi è a capo di un governo che ha vinto le ultime elzioni in modo schiacciante!A capo di un governo che sta lavorando alla grande e che continua a riscuotere risultati incredibili! A capo di un partito che continua ad aumenatre il prorpio consenso al di là di ogni aspettativa!
Quindi, secondo me e il mio gruppo di amici, è giusto ricordare quell'evento e festeggiarlo.
Perchè tutto è partito da quel predellino, tutto è partito da quel discorso fatto il 18 novembre 2007.

Grazie Silvio perchè esisti!!! Non mollare mai!!!




giovedì 16 ottobre 2008

ELEZIONI 2009: avviso importante!

Carissimi Amici,
riguardo alle elezioni del prossimo anno che ci vedranno impegnati come militanti del PDL,
vi invio l’avviso riguardante l’iscrizione all’Albo dei Presidenti di seggio e degli scrutatori.

I termini sono i seguenti:
1) PRESIDENTI DI SEGGIO - iscrizione entro il 31 OTTOBRE presentando domanda presso l’ufficio elettorale del Comune di residenza. E’ necessario titolo di studio : laurea o diploma di scuola media superiore.

2) SCRUTATORI - iscrizione entro 30 NOVEMBRE presentando domanda presso ufficio elettorale del Comune di residenza. E’ necessaria licenza scuola media inferiore.

L’iscrizione ad uno degli Albi (non è possibile essere iscritti ad entrambi!) è condizione NECESSARIA per poi poter essere nominati nelle varie tornate elettorali e si può fare SOLO entro queste scadenze.
La domanda è normalmente predisposta con uno stampato disponibile negli uffici elettorali.
Quindi vi invito a recarvi presso il vostro comune per procurarvi il modello prestampato e fare l'iscrizione ad uno o all'altro Albo.

Appena avrò altre novità a riguardo ve le comunicherò.
A presto.

Gabriele Bandioli
Portavoce Gruppo dei Coordinatori

lunedì 13 ottobre 2008

GELMINI: E' falso che verranno chiusi 4mila istituti

"Non ci saranno la paventata chiusura di 4000 istituti, né il taglio degli insegnanti di sostegno, né l`attacco all`autonomia degli enti locali". Così si è espresso il ministro dell`Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha risposto all’ex ministro Pd della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e a Maria Pia Garavaglia, ministro dell`Istruzione del governo ombra del Pd, che l’hanno attaccata parlando della chiusura di 4mila istituti con meno di 500 alunni inserita dal Governo nel decreto sulla sanità." Le dichiarazioni degli onorevoli Fioroni e Garavaglia sono incomprensibili ed arbitrarie come al solito la sinistra tenta di fare disinformazione con la vecchia tecnica secondo cui una falsità ripetuta molte volte diventerebbe una verità. Ormai però gli italiani hanno capito, non credono più a certi trucchi e sostengono in pieno l`azione del governo"

venerdì 10 ottobre 2008

DECRETO SULLA CRISI FINANZIARIA: Scheda riassuntiva.

"Stabilità nelle banche, liquidità nelle banche per le imprese, fiducia nel risparmio"
Nessuna banca italiana è a rischio fallimento. Gli istituti di credito italiano sono sufficientemente patrimonializzate e sufficientemente liquide e garantiscono tutti nel modo più efficiente in Europa. I risparmi degli italiani sono al sicuro. E le misure adottate dal governo col decreto legge dell’8 ottobre mettono ulteriormente al riparo i correntisti italiani da ogni rischio e intendono rassicurare le imprese sulla continuità del finanziamento delle loro attività.
Il decreto del governo è uno scudo preventivo utile a fronteggiare le eventuali ricadute della crisi finanziaria sul sistema bancario italiano. Come tutti i governi europei ci si attrezza per fronteggiare eventuali peggioramenti della crisi.Il decreto del governo serve anche per dare un messaggio rassicurante ai cittadini e non fa che confermare le informazioni date la settimana scorsa: il nostro sistema bancario è forte a sufficienza, ha liquidità a sufficienza e non ha problemi di capitalizzazione.

Tre sono le linee guida del decreto:
1. Difendere i risparmiatori.
Oltre alla garanzia già prevista dal fondo interbancario sui depositi dei risparmiatori, anche lo Stato offre la sua copertura a protezione dei risparmi sui conti correnti. Ciò avviene potenziando il Fondo nazionale di garanzia del Ministero dell’Economia, allargando fino a 100.000 euro la copertura di rimborsi di titoli pubblici, azioni e liquidi che prima era di 20.000 euro.
In questo modo il governo protegge i risparmi fino al doppio del tetto autorizzato l’altro giorno dall’Ecofin (l’assemblea dei ministri dell’economia dei 27 Paesi dell’Unione europea).
2. Garantire le banche in caso di eventuali difficoltà.
Se qualche banca italiana sarà messa sotto attacco speculativo e dovesse avere difficoltà, il governo potrà agire in due modi: a) un finanziamento per garantire la liquidità; b) l’ingresso nel capitale acquistando azioni privilegiate senza diritto di voto e dunque senza nazionalizzare la banca in questione. La gestione delle banche resterà privata. Il Tesoro entrerà in maniera temporanea e neutrale, se la Banca d’Italia lo riterrà necessario, finanziando quanto basta con una copertura che sarà disposta ogni volta con un decreto. L’intervento del governo durerà il tempo strettamente utile e poi le azioni saranno rivendute.
Queste misure sono considerate dal ministro Tremonti "in linea con quanto stabilito dai capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea nella riunione del 6 ottobre e con quanto successivamente precisato dai ministri economici e finanziari nel consiglio Ecofin del 7 ottobre". Queste misure sono ora possibili dopo che l’Unione europea ha deciso che salvare la banche in difficoltà non è più considerato un indebito aiuto di Stato.
3. Sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese.
Per evitare di creare difficoltà alle pmi italiane e semmai di favorirne l’accesso al credito, la Banca d’Italia è chiamata a dare garanzie aggiuntive ai finanziamenti in essere delle banche.
Come ha ribadito il presidente Berlusconi, "gli italiani possono stare tranquilli il sistema bancario italiano non solo è assistito dalle più forti tutele mutualistiche tra tutte le banche, ma a queste si aggiunge anche la garanzia del Tesoro, ovvero la garanzia dello Stato. Gli italiani non devono pensare di ritirare i loro depositi. Non credo che il materasso possa essere una cassaforte migliore di quella delle banche". Inoltre, ha spiegato il premier, "dobbiamo fare in modo che le banche non diventino troppo prudenti perché sono l’ossigeno del sistema economico.”. Infatti, come evidenziato dalle categorie economiche, il timore più grande è l’avvio di una crisi economica innescato dalla crisi finanziaria internazionale già in atto.
Giulio Tremonti, ha spiegato il senso del provvedimento con una formula: "Stabilità, liquidità e fiducia. Molti paesi sono intervenuti, noi l’abbiamo fatto perchè dovevamo, ma non lo applichiamo, non lo vogliamo applicare e pensiamo di non doverlo applicare. Abbiamo un solo obiettivo vero che non è tanto salvare le banche che si salvano da sole, ma che le banche siano così forti e liquide da continuare a servire liquidità all’economia".

giovedì 9 ottobre 2008

IL DECRETO GELMINI: I punti salienti

La Camera dei Depunti ha approvato il decreto Gelmini di riforma della scuola. Ecco i punti salienti.
1) Il decreto contiene poche innovazioni, ma chiare. Come ha affermato il ministro, obiettivo del decreto non è una riforma strutturale della scuola, ma una serie di provvedimenti concepiti per aggiustare, sistemare, riordinare quel che bastava per iniziare a mettere al centro della scuola non lo Stato, e neanche i problemi sociali, bensì l’educazione dell’alunno e dello studente.
2) Il centro del decreto è l’introduzione del maestro prevalente. Il principio – ribadito dal ministro e dal Pdl e sostenuto anche dalla Lega e, fino al momento del voto, dall’Udc – obbedisce ad una concezione per cui l’educazione si fonda su un rapporto personale unico. Ciò non esclude l’insegnamento dell’inglese o dell’informatica con un docente specifico, qualora lo stesso insegnante dominante non sia in grado di attrezzarsi al riguardo. Certo, questo provocherà risparmi, liberando risorse in un bilancio per la scuola dove gli stipendi del personale assorbono oggi il 96,98 per cento (!) del budget complessivo. D’altra parte, i maestri modulari (tre ogni due classi) sono stati introdotti per ragioni sindacali e di welfare (ossia per dare occupazione a giovani laureati), oltre che in omaggio ad una pedagogia del doppio o triplo "punto di vista" da proporre ai bambini (così che possano crescere nel dubbio…). Nella scuola italiana, a fronte di una mancanza quasi completa di investimenti infrastrutturali e nella didattica, si contano ben diecimila classi con meno di dieci alunni.
3) Il decreto punta a rinforzare il principio di autorità nella scuola, indebolitosi pericolosamente negli ultimi anni. Il voto in condotta, da solo, non può certo risolvere il problema del "bullismo", ma fornirà al docente e all’istituzione scolastica uno strumento che permetta al ragazzo e alla famiglia di riconoscere in chi lo impugna un’autorità. "Autorità", nel senso etimologico, indica qualcuno che parla con certezza di che cosa sia il bene e il male, e su questa base richiede la disciplina.
4) L’introduzione di corsi in "Cittadinanza e Costituzione" non ha come obiettivo una sorta di "educazione statale" che si suppone neutra, bensì l’educazione allo stare insieme attraverso la comunicazione dei caposaldi della vita comune: il rispetto reciproco, la cura di chi è diverso, ma anche il non sporcare i muri, l’alzarsi in piedi quando in classe entra un adulto, e così via.
5) La reintroduzione del voto in decimali mira a ripulire i giudizi sull’italiano e la matematica dagli psicologismi e da sforzi espressivi spesso poverissimi, a benefico della semplicità e della chiarezza.
L’obiezione che lo scopo del decreto sia "uccidere la scuola", "togliere il tempo pieno" o "licenziare i maestri" è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana. Perché opporsi alla libertà di scelta? E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie "progressiste" che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza?

martedì 7 ottobre 2008

GELMINI: La riforma della scuola è urgente!

Il governo ha posto la fiducia sul decreto legge di riforma della scuola del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha spiegato: "I tempi sono stretti e con l’ostruzionismo da parte dell’opposizione i presupposti di urgenza per mettere la fiducia alla Camera ci sono tutti. Inoltre e’ urgente rispondere al bullismo, e’ urgente introdurre il voto in condotta, e’ urgente semplificare il sistema con i voti ed e’ urgente il ritorno dell’educazione civica".

Ti proponiamo una scheda riassuntiva dei punti salienti della riforma.
E’ stato ripristinato il voto in condotta, che torna a fare media con i voti nelle materie scolastiche. Gli studenti saranno valutati non solo in base ai risultati conseguiti nelle singole discipline, ma anche in riferimento ai comportamenti che avranno tenuto in classe e a scuola. Nei casi di grave insufficienza nella condotta l’alunno non sarà ammesso all’anno successivo. Questa è una risposta non solo al moltiplicarsi dei fenomeni di bullismo ma soprattutto il segnale che la scuola intende recuperare la propria dimensione di ambito educativo di ogni singolo studente.
Educazione civica: il ritorno allo studio dell’educazione civica, ovviamente adeguata ai tempi, è un altro segno dell’intenzione di ridare alla scuola la sua funzione educativa. Conoscere i principi costituzionali è utile per gli studenti italiani e per meglio integrare gli studenti stranieri e le loro famiglie, ricevere un’educazione stradale, ambientale, alla salute, consentirà a ogni studente di diventare più consapevole delle proprie responsabilità.
Tornano i voti in pagella: per dare maggiore e immediata chiarezza alla valutazione degli alunni, ci sarà un ritorno ai voti in pagella. I voti saranno affiancati dai giudizi, che saranno utilizzati per spiegare e motivare il voto. In questo modo genitori e studenti avranno una migliore percezione del grado di preparazione raggiunto.
Torna il maestro unico: dal 2009 ritorna il maestro unico dalla prima elementare, per dare un solo punto di riferimento ai bambini e valorizzare il ruolo dell’insegnante.
Libri di testo validi per cinque anni: per aiutare le famiglie ad arginare il caro libri, il contenuto dei libri di testo adottati dalle scuole resterà invariato per cinque anni.

venerdì 26 settembre 2008

COMITATO COSTITUENTE del PDL


INCREDIBILE !!! IL COMITATO DEI 100 !!!
Abbiamo il Comitato del Coordinamento Nazionale fra FI, AN, e PARTITI MINORI. (non ci posso credere.....)

Portavoce

domenica 21 settembre 2008

Evoluzione verso il PDL (2)

Sono perfettamente d'accordo con la iniziativa di Leonardo Caleffi che coglie, intelligentemente, lo stato di debolezza di quel movimento che, nello spirito del documento posto alla base del congresso, ottenuti consistenti consensi, nell'attesa di una conclusione che sancisse la richiesta di un costume di gestione diverso, si è soffermato in parte nell'inutile compiacimento del risultato
in parte nella speranza di negoziare soluzioni di rendita o di vantaggio politico.
Così non è stato e la inerzia che ne è seguita ha inevitabilmente lasciato il posto alla risacca politica, alla rimonta di ciò che era stato rifiutato come l'anti-politica.
Il Congresso,poi, si è capito che non sarebbe venuto e, gli inviti alla mobilitazione per vedersi, darsi una rappresentanza, dicutere di temi di grande attualità politica per definire una linea di partito...., sono rimasti inascoltati nell'attesa di "soluzioni d'interesse" che in qualche modo piovessero dal cielo. Ma in politica il cambiamento non viene dal cielo, si conquista, si costruisce e quando ti regalano "il posto" è per comprare la tua fedeltà ed il tuo voto. In politica bisogna chiedere solo ciò che non ti possono negare se non vuoi vivere da debitore.
Ora Verdini, in una recente intervista, dichiara che il nuovo partito non necessariamente farà tessere, perchè l'adesione più recentemente è passata attraverso altre forme .
Intanto si va verso la confluenza in una nuova formazione politica,il PDL, secondo un parametro precostituito di rappresentanze. Che significa questo se non che le proporzionalità si formeranno
in rapporto alle realtà costituite, riconosciute e funzionali agli equilibri nazionali e regionali che hanno espresso questo tipo di soluzione e che "le benedizioni" tanto invocate da Bandioli andranno a quelle formazioni di contiguità con i leader o le correnti di pensiero che in questo momento sono classe dirigente dei due partiti confluenti: An e FI ?
Bene, sapete dirmi, allora, che interesse può suscitare l'atomizzazione che abbiamo generato, questa liquidità organizzativa che si disperde dappertutto disordinatamente perdendo peso e visibilità ?
Allora ha molta ragione Leonardo almeno per due motivi :
a) se crediamo nelle ragioni che ci hanno portati insieme ai risultati congressuali e facciamo mancare gli strumenti per sostenerle ed attuarle, facciamo tradimento a noi stessi e pecchiamo di irresponsabilità perchè l'alternativa è il ritorno al personalismo, alla gestione d'interesse, alla solitudine degli amministratori, alle nomine di utilità.....
b) se è vero ciò che dicevo in premessa, allora, per portare nel PDL quelle sensibilità, quel costume per cui ci siamo impegnati e ritrovati nel dibattito congressuale, bisogna darsi dei riferimenti autorevoli ; al contrario anche in questo caso tradiremmo la volontà di cambiamento , perchè ci condanneremmo alla ininfluenza come gruppo, come corrente di pensiero e le nomine sareb- bero l' effetto di scelte personali di chi assolvendo ad "una richiesta di nomi" non interpretasse, anche in buona fede, ciò che questo gruppo in verità esprime.
c) Leonardo ha ragione anche nella indicazione di una scelta in direzione dei "Rifondatori azzurri", perchè, per il rispetto che portiamo ai dirigenti a noi più vicini, a cui rinnoviamo la nostra adesione e fedeltà, non possiamo comprometterli in un azione partigiana :
* Gelmini, della quale non possiamo dimenticare l'equilibrio con cui ha governato tutta la fase congressuale consentendo finalmente un congresso onesto e senza trucchi ; come non è possibile non apprezzare la forza innovativa e liberatrice nel governo di un settore così ossificato e monopolizzato da privilegi sindacali e impostazioni ideologiche ;
* Nicoli Cristiani, al quale personalmente riconosco una grande capacità organizzativa ed una lealtà di comportamenti che, per quanto mi riguarda, lo caratterizzano come un "uomo" di risspetto con cui percorrere utilmente le stesse strade.
Sarebbe serio se chiedessimo loro, per il ruolo che svolgono, di tradire alla funzione di garanzia e di imparzialità che interpretano per "parteggiare" per la nostra causa ? Soprattutto sarebbe rispettoso per la loro dignità politica se invocassimo la loro parzialità per soccorrere una debolezza che non siamo stati capaci di evitare ?

Ecco, perchè, a mio parere, Leonardo ha ragione, ed ha ragione a tutela di quel patrimonio di cose importanti scritte nel documento congressuale che abbiamo il dovere di difendere e di realizzare ; e per questa stessa ragione abbiamo il dovere e l'interesse di preservare la unità del nostro gruppo sostenendone la vitalità ed evitando l'isolamento di chi, anche per necessità di rappresentanza, potrebbe essere talvolta costretto ad improvvisare nomi e soluzioni. Noi tutti non possiamo disarticolarci per distinzioni fantasiose, nè per calcoli opportunistici e, tanto meno, per tentazioni vanitose.... ; noi siamo ancora e dobbiamo continuare ad essere quelli del documento di "aria fritta", quelli che rompono le balle o se preferite "gli arioliani".... Chiamiamoci come volete ma non compromettiamo le ragioni della nostra forza che, in questo caso e più di prima sono nella "forza dei numeri" e nella forza dei riferimenti che ci sapremo dare.
Inoltre, e non sottovalutiamo questo aspetto, l'egemonia nel nuovo partito porterà il segno di che avrà imposto lo schema vincente. Una soluzione senza sangue, senza la grinta della convinzione, porterà ad una gestione incolore e senza carattere. Magari con il volto nuovo di un leader figlio della realtà più organizzata e consapevole delle regole del gioco, ma senza carattere ed avremo tradito le nostre speranze.
Per tutto questo anchio firmerò "Riformatori azzurri".


Gianni Martinelli

Evoluzione verso il PDL (1)

Buondì,
faccio seguito al msg. del 3-9 scorso, allegato per memoria, per cercare di spiegare quanto alcuni componenti del "gruppo" ed altri "esterni" (tutti dell'area "Arioli" per capirci) hanno valutato di effettuare:
- ferma restando la comune coesistenza nell'ambito dell'area "Arioli",
- considerata la necessità di visibilità e "riconoscimento" con appellativi diversi dall'abusato "ariolismo",
- preso atto che altri del centro destra in provincia operano con referenti regionali o nazionali ben identificati, da tempo (Cons. Lucchini) o da poco (On. Abelli), non considerando per il momento A.N.
- tenuto quindi conto anche della necessità di riferimenti chiari e diretti nell'ambito dei referenti regionali o nazionali di Forza Italia, ma soprattutto, nel nuovo PDL,
alcuni, coordinatori e non solo, hanno deciso di aderire al movimento RIFORMATORI AZZURRI facente riferimento alla famiglia COLUCCI, a Milano molto conosciuta e stimata, rappresentata dall'On. COLUCCI e dal figlio eletto nel Consiglio Regionale della Lombardia.

Una volta esperite le modalità di iscrizione, il Dr. Colucci si presenterà a Mantova per la nomina, in assemblea, dei referenti locali, tra quelli disponibili ad impegnarsi in tal senso.

Il segnale che trasmetto ai "soci" del Gruppo Coordinatori è quindi quello di aderire a questo "movimento" interno a F.I. ma riconosciuto e riconoscibile, in particolare per due motivi in parte già dichiarati:
1) il nostro Gruppo è stato costituito per sopperire ad un vuoto che si era da tempo creato e che, di fatto, manteneva in situazione precaria anche i Coordinatori, in assenza di precisi riferimenti provinciali. Con l'adesione ai RIFORMATORI AZZURRI, allargando l'ambito, possiamo considerare di essere sulla strada giusta per raggiungere l'obiettivo, ancorchè - per ora - parzialmente;
2) con l'adesione al movimento sopra indicato, passiamo dalla situazione di gruppo anonimo (ancorchè "arioliano") all'inserimento in un'area definita, conosciuta e, lasciatemelo dire, anche tenuta in considerazione dai vertici regionali e nazionali, con possibilità di nominare, a brevissimo, il/i referente/i di zona, in apposita assemblea locale degli aderenti.

In allegato trasmetto anche il modulo fornitoci dall'On. Colucci per aderire al movimento: tale modulo potrà essere consegnato (stampato, compilato e sottoscritto) allo scrivente (cell. 338-7711585 oppure 330-237122) oppure a Giuseppe Gandolfi oppure a
Importante è comunque fare "in fretta": nel caso il nuovo (o vecchio) Commissario volesse "nominare" il nuovo vertice provinciale del PDL, NON possiamo permetterci di non avere referenti su cui potere contare.

In pratica il "gruppo dei coordinatori" sta esaurendo la sua funzione per convogliare in una realtà più definita e, se possibile, determinante: non possiamo permetterci di perdere questo "treno"!

cordiali saluti
leonardo caleffi - coordinatore FI/PDL di Viadana

Mantova, la bella addormentata.

La mia impressione da non-politico :
- ammesso che sia stata sveglia, negli ultimi mesi Forza Italia mantovana si è proprio addormentata ..............,
- è chiaro che tale situazione aiuta lo status quo e la "forma" delle dichiarazione degli ex-vertici negli ultimi tempi ne è la conferma,
- di questo passo in un eventuale asemblea generale (al congresso è inutile pensare) rischiamo di andare "sotto",
quindi qualcosa bisogna provare a fare, e butto lì:
- richiedere fermamente una assemblea generale previo "riconoscimento", come dici, del Gruppo,
- nel contempo ricercare, per la nomina in assemblea, delle NUOVE TESTE che possano garantire una gestione corretta ed attiva del partito a livello provinciale; nuove non tanto nel senso di età anagrafica ma soprattutto di non coincidenza con il passato, anche recente.
Dobbiamo definire un potenziale direttivo composto da persone che pensino pure a sè stesse (è quasi impossibile evitarlo) ma che facciano anche e soprattutto gli interessi della collettività che li ha espressi, quindi, per cominciare, almeno provenienti da diversi "angoli" della provincia, espressione quindi del territorio, sicuramente di Mantova ma anche di Viadana, di Castiglione, di Ostiglia, solo per indicare i più distanti dal capoluogo, per poi accentrarsi progressivamente, e tra questi eleggere quello che dovrebbe essere il coordinatore provinciale (eventualmente anche solo "facente funzioni", ma almeno riconosciuto).

Insisto che è comuqnue preferibile correre il rischio di un vertice non "simpatico" piuttosto che nessun vertice, come attualmente, soprattutto in considerazione della prevista "unificazione" all'inizio del nuovo anno!

Cordiali saluti
Leonardo Caleffi

venerdì 19 settembre 2008

BERLUSCONI: Costruiremo un Pdl aperto alla gente

"Dobbiamo recuperare il consenso di tutti i moderati che non si riconoscono nei valori di questa sinistra. Il Pdl non e’ soltanto un nuovo partito, e’ la nuova Italia. E’ un percorso storico per mandare avanti il grande progetto di un’unica forza politica, punto di approdo per democrazia e liberta’ che finora non era stato possibile conseguire".
Lo ha affermato Silvio Berlusconi, nel discorso davanti alla assemblea costituente del Popolo della Liberta’ riunita nel “Comitato dei 100”. Il nostro presidente ha spiegato che bisognerà lavorare per costruire un partito aperto e in contatto con la gente, attraverso sedi locali, gazebo, circoli e internet, che punti a raggiungere il 60%. Dal punto di vista organizzativo, nei prossimi mesi Forza Italia e Alleanza Nazionale celebreranno i loro congressi, che saranno prodromici al Congresso nazionale di fondazione del Popolo della Libertà previsto all’inizio del 2009. Esso dovrà basarsi su uno statuto “i cui principi siano di immediata comprensione a tutti e che avrà nella Carta dei Valori del Partito popolare europeo il suo modello”.
Il presidente Berlusconi ha inoltre esortato i ministri del governo “a lavorare in fretta e a lavorare per il futuro”, dimenticando di fare interviste e adottando una regola di condotta: parlare soltanto nelle conferenze stampa convocate presso i Ministeri. “Ricordate che molti di voi sono a capo delle istituzioni, occorre mettere fine alla politica del chiacchiericcio e delle parole”.

martedì 16 settembre 2008

intervista all'On. Verdini



«Più blog e meno tessere, ecco il partito del futuro»
Intervista al Coordinatore nazionale di Forza Italia su Il Giornale:

d.Quanto vale il PDL in termini di tessere?
r.«Al di là della formula di tesseramento si arriverà ad adesioni pari al 10% dei voti».

d.Perché al di là delle formule? Spariranno le vecchie tessere?
r.«Dobbiamo pensare a formule innovative anche per il tesseramento, i gazebo ci hanno dato indicazioni, dobbiamo aprirci alle nuove tecnologie. Si deve pensare a un partito non rigido, ma veloce e dinamico».

d.Lei che non risponde nemmeno al telefonino punterà sulla tecnologia?
r.«Non rispondo perché mi sembra una scortesia nei confronti delle persone con cui parlo di persona. Ho visto quel che è successo negli Usa, dove alle convention dei democratici e dei repubblicani sono stati accreditati i blogger...».

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Cari amici,
penso che il nostro Gruppo sia già avanti sulle affermazioni dell'On. Verdini, riportate qua sopra, nell'intervista a "Il Giornale.
Come al solito abbiamo precorso i tempi: nel 2006 col primo Circolo della Libertà provinciale, oggi col primo esempio di sito internet con Blog e Forum a disposizione degli elettori del Popolo della Libertà.
(Chi si muove con spontaneità è spesso in sintonia col mondo che lo circonda)


Buona giornata.

Gabriele Bandioli
(Portavoce del "Gruppo dei Coordinatori")
PS: per chi volesse continuare la discussione su questo argomento lo può fare sul Forum del sito: http://www.gruppodeicoordiantori.it/

mercoledì 10 settembre 2008

BRUNETTA: Online le consulenze del 2007

Sul sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione (www.innovazionepa.it), è possibile consultare l’elenco degli incarichi di consulenza conferiti dalle amministrazioni pubbliche nell’anno 2007. Gli elenchi, suddivisi per comparto e settore di appartenenza dell’amministrazione dichiarante, comprendono gli incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni, relativi all’anno 2007, con la descrizione e la durata dell’incarico nonché l’importo erogato nell’anno di riferimento a fronte di quell’incarico. Questi elenchi riguardano 9.843 amministrazioni che hanno conferito 269.455 incarichi, per un totale di compensi erogati pari a 1.354.509.416,21 euro. Ricordiamo che l’Operazione Trasparenza avviata dal Ministro Brunetta è iniziata nello scorso mese di giugno con la pubblicazione dei dati relativi al 2006. Per tale anno avevano comunicato i dati 9.160 amministrazioni che avevano conferito 265.212 incarichi, per un totale di compensi erogati 1.287.894.854,25 di euro.
I dati del 2007 fanno quindi rilevare un incremento significativo (7,46%) delle amministrazioni che hanno comunicato gli incarichi rispetto all’anno 2006 e anche un incremento del numero degli incarichi conferiti, pari a 4.243 (circa il 2,6%) con un conseguente aumento della spesa per le consulenze pari a 66.614.561,96 euro (circa il 5%).
"Il migliore comportamento delle amministrazioni - ha osservato il Ministro Renato Brunetta - è in linea con gli obiettivi dell’Operazione Trasparenza, con la quale abbiamo introdotto, per la prima volta e in pieno accordo con il Garante della privacy, la pubblicazione on line delle consulenze. Del resto, nell’agire in questo modo non abbiamo fatto altro che eseguire le norme di legge già esistenti sull’anagrafe delle prestazioni, che devono essere poste a disposizione di tutti i cittadini". Rimane un numero cospicuo di amministrazioni (poco più del 50%) che o non hanno conferito alcun incarico oppure non hanno trasmesso, nei tempi e con le modalità previste, i dati sulle consulenze. Per questo motivo si può ragionevolmente ipotizzare che il numero di consulenze e gli importi possano essere raddoppiati. Si può quindi stimare che esistano circa 500.000 consulenze per un ammontare pari a circa 2.500.000.000 di euro.
Per questo motivo l’elenco di tali amministrazioni sarà ora trasmesso alla Corte dei conti perché possa verificare la posizione di ciascuna. Si ricorda infatti che la legge prevede (art. 53, comma 15 del decreto legislativo 165/2001) che le amministrazioni che omettono gli adempimenti di comunicazione, non possono conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiono.“Il nostro obiettivo - ha osservato Brunetta - è comunque quello di mettere il fenomeno sotto controllo riducendone progressivamente l’impatto economico a beneficio di un più razionale utilizzo del personale stabilmente impiegato dalle pubbliche amministrazioni”.

lunedì 8 settembre 2008

il romanzo di Pansa "I tre inverni della paura"

Grazie per l'indicazione e l'inserimento della mappa a Gabriele che è sempre molto concreto nelle iniziative.-
Volevo incoraggiare tutti quanti a leggere il romanzo di Pansa "I tre inverni della paura" anche prima del suo arrivo a Mantova venerdì sera.- Sono certa che in tal modo tutti potranno fargli domande sull'argomento trattato nel romanzo, che è la guerra civile in Italia durante la seconda guerra mondiale.- La ricostruzione degli omicidi compiuti dalle sedicenti brigate partigiane e dei rapporti tra il Partito Comunista e le altre forze politiche a partire dall'inverno del 1943 sino a tutto il 1946 è davvero completa e ci offre un affresco inquietante e sempre taciuto da parte del partito comunista, di ciò che veramente avvenne in quegli anni feroci nelle nostre terre.-
Venerdì sera sarà un'occasione interessante per tutti noi di informazione ed analisi storica e politica.- Tra l'altro, il libro è scritto in un italiano molto bello, scorrevole ed elegante.- Lo si legge con facilità anche perchè le vicende storiche e politiche si snodano insieme alla vicenda della famiglia Conforti di Parma nella quale molti di noi potranno ritrovare, come è capitato a me, i racconti delle nostre famiglie come ce li hanno tramandati i nostri nonni e le nostre nonne.-
Buona lettura e a presto.-
Annalisa Baroni

domenica 7 settembre 2008

servizio di informazione

Grazie al Gruppo dei Coordinatori.- State fornendo un servizio di informazione anche sulle iniziative di comune interesse.- Ho passato il pomeriggio a leggere l'ultimo romanzo di Pansa: " I tre inverni della paura" in previsione della sua venuta a Mantova venerdì 12 settembre alle 19 alla Loggia di san Sebastiano.- I ragazzi del Circolo del Buongoverno di Mantova hanno organizzato questa bella conferenza di Pansa e Voi ne avete già dato notizia.- Spero che verrewte in tanti e numerosi.- Vi consiglio di leggere il romanzo di Pansa.- E' un interessantissimo spaccato della società Italiana durante gli ultimi tre terribili inverni della seconda Guerra Mondiale.-
A presto
Annalisa Baroni

venerdì 5 settembre 2008

il buon giorno si vede dal mattino.....

Giuseppe Gandolfi
Coordinatore Comunale di Gazoldo,
Segretario del Gruppo dei Coordinatori

E' proprio vero che il buon giorno si vede dal mattino: questa mattina guardando il TG5 ho sentito una dichiarazione chiarificatrice del pres.cav. Silvio Berlusconi che come sempre sa fare lui, ha chiarito definitivamente molte chiacchiere fatte a vanvera negli ultimi giorni da esponenti locali che pensano di avere in mano le chiavi della verità e immancabilmente non perdono tempo per offendere FI e il PDL.

Dichiarazione:
" ... il PDL per ora non dovrà stringerà alcun accordo con l'UDC, né a livello nazionale, né a livello locale, prima sistemeremo le posizioni di FI e AN , poi un giorno, si vedrà. ... "

Provate un po a immaginare cosa direbbe e farebbe Silvio Berlusconi se venisse al corrente che a Mantova siamo più progrediti e addirittura ci si allea e si prendono accordi con Sogliani e il PD prima ancora di risolvere le cavolate interne a FI Mantovana e alle alleanze con AN.
...pausa...,
chiudete gli occhi,
ecco fatto,
avete già la risposta,
... grande risata .... e tanta voglia di fare pulizia di quei rappresentanti che non si attengono alle decisioni dei vertici e non le recepiscono.

P.S. per Gabriele: cosa ne pensi di lanciare questa provocazione anche sul blog del sito in modo che ne possa nascere un bel confronto ?

martedì 12 agosto 2008

N.3) Fede religiosa in politica.

A proposito del punto 9 del mio precedente decalogo...sarebbe bello che chi sarà eletto faccia un pubblico e solenne giuramento in sede di investitura un po' come quello che fanno i ministri quando prendono l'incarico al Quirinale. Anche magari più carico..,., visto che il politicante puro ha attorno molte più sirene omeriche! In ogni caso temo che con un decalogo come il mio noi mantovani finiremo con l'essere commissariati non solo come FI ma anche come PDL:-)))

Francesco Gibertoni Barca
gibertonibarca@hotmail.com

N.2) Fede religiosa in politica.

Sono daccordo per quel che riguarda l'aspetto religioso:la politica va tenuta fuori dalla religione e viceversa (fuori i mercanti dal tempio!); per quanto riguarda la formazione di gruppi , come tu hai formato il tuo, gli altri hanno diritto di formare il loro! In ogni caso io personalmente come Coordinatore di San Benedetto pro-tempore (e ci tengo a sottolinearlo..) ho aderito al vostro gruppo non certo con intenti vessatori nei confronti di chichessia o di altri componenti storici ed importanti del partito. Io,... quando sarà opportuno,.. non mi conformerò al ragionamento della massa, mA RAGIONERò CON LA MIA DELLE TESTE! e CIOè SE CI SARà DA METTERE A CAPO DElla Provincia un uomo o una donna validi per gestirne il coordinamento locale o in nome e per conto di FI o in nome e per conto del PDL, sceglierò in totale libertà un esponente di FI o perchè no un esponente di AN o altro con il mio voto,... valutandoLo o valutandoLa esclusivamente con i seguenti criteri di sotto riportati così come mi vengono qui in mente non in ordine di importanza:
1)Titoli di Studio e/o culturali accompagnati da un lavoro o professione secolarmente svolta (non mi piacciono i politici di mestiere e basta!)
2)Attività ed esperienza politica pregressa
3)Fedina Penale
4)Capacità di esposizione verbale e di convinzione delle proprie idee.
5)Chiarezza del Programma Politico Operativo preventivo obbligatoriamente presentato e messo per iscritto ad un eventuale futuro congresso provinciale
6)Pubblicazioni inerenti al sociale,al religioso , al politico, allo scientifico o ad altri campi dello scibile umano nonchè dell'arte.
7)Carisma personale e capacità potenziali o già dimostrate
8)Onestà e rettitudine
9)Indipendenza da centri di potere occulti o palesi , che mirano solo ed esclusivamente ai propri interessi e non a quelli del partito o della società in cui esso opera
10)Fascino personale ed età (non oltre i 70 anni:gli ultra settantenni politicamente se ne devono andare in pensione, esclusi ovviamente per meriti eccezionali il Presidente Berlusconi ed il Presidente della Repubblica di turno regolarmente eletto)

Se tutti quanti ci fossimo attenuti anche in passato al suesposto decalogo di criteri di scelta di chi ci deve guidare a tutti i livelli gererarchici, noi ora saremmo il primo partito della Provincia e non solo!(pubblicalo pure sul tuo sito il decalogo se vuoi:-)

Francesco Gibertoni Barca
gibertonibarca@hotmail.com

Fede religiosa in politica.

Cari amici,
vi inoltro l'articolo di oggi di De Pietri e del suo gruppo "Libertà in azione". Ancora una volta tira fuori la questione dei cattolici e di un blocco dei cattolici mantovani nel PDL.
Non sono d'accordo su questo uso della nostra fede cattolica in politica!
E' troppo alto il rischio di trasformare i cattolici in un gruppo "massonico" dove fanno gruppo a se in contrapposizione al resto del mondo.....
Io come cattolico mi sento di militare in politica senza tirare in ballo la mia fede religiosa (qualunque essa sia!).

Se avesse un senso il gruppo di De Pietri avrebbe un suo programma e una sua squadra da proporre al Congresso di Mantova, mentre leggo nell'articolo di sta mattina:"...decideremo chi appoggiare il giorno del congresso". Un pò tardino per me....
Questo a mio avviso non è un programma ma opportunismo bello e buono! Tenere un piede in due scarpe fino alla fine e solo dopo saltare sul carro del vincitore.....

Per come sono fatto io preferisco prendere una decisione ben ponderata, ma prenderla! E affrontare il congresso in pace con me stesso e con le decisioni prese a tempo debito.
In questo modo comunque vada sono sicuro di essere stato sincero e onesto con i miei principi e i miei soci e non avrò nulla da recriminare o rimpiangere.

mercoledì 23 luglio 2008

L'On. Franco Nicoli inconta i Coordinatori

Finalmente l'On. Podestà ha nominato lunedì 21 luglio a Milano i responsabili organizzativi della Macro Aree Lombarde.
Per qunato riguarda Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova sono stati nominati Franco Nicoli Cristiani e Giuseppe Romele.

A tempo di record Franco Nicoli sarà a Mantova venerdì 25 luglio alle 21:00 in sede provinciale di FI per incontrare i Coordinatori azzurri locali.
Grande mossa, che vuol dire grande sensibilità per la base!

Mi auguro inizi un bel lavoro insieme.

Gabriele Bandioli
(portavoce "Gruppo dei Coordinatori")

lunedì 14 luglio 2008

Festa Tricolore a Cerese

Ieri ci siamo trovati con gli amici di An, il gruppo giovani e gli organizzatori della "festa Tricolore, verso il nuovo partito" a Cerese di Virgilio (MN).

Siamo stati accolti molto calorosamente, come se ci conoscessimo da una vita!
Ci hanno concesso uno spazio sul mensile "il Tricolore" dove hanno pubblicato la conferenza stampa di presentazione del nostro "Gruppo dei Coordinatori".
Alla fine della cena (tra l'altro molto buona!) è stato organizzato un dibattito politico sul nascente Partito del Popolo della Libertà in Italia, ma anche e soprattutto a Mantova.
A me e a Gandolfi Giuseppe è stata data l'opportunità di intervenire e poter raccontare ai presenti il progetto del "Gruppo dei Coordinatori" che non vuole assolutamente sostituirsi alle segreterie di partito (è stato ribadito più volte), ma anzi dare sostegno concreto e pratico e reale alla grande intuizione del sempre geniale Cavaliere Silvio Berlusconi che dal predellino in piazza San Babila a Milano il 18 novembre 2007 ha annunciato la nascita del Nuovo Partito del Popolo della Libertà. Sembrava all'ora in preda al delirio, in realtà ancora una volta ha saputo interpretare bene il volere dei cittadini italiani e ha avuto il coraggio, forte di un enorme consenso popolare, di annunciare la fusione di due grandi partiti storici come Forza Italia e Alleanza Nazionale in un unico e nuovo soggetto politico. Intuendo e capendo che i due partiti portavano avanti ormai da tempo gli stessi programmi e che gli elettori dei due schieramenti erano oramai un'unica cosa, concordi sugli stessi ideali e principi.
Sono convinto che possiamo fare molto e bene anche a Mantova e che la collaborazione nata in modo molto spontaneo tra il gruppo giovani di An e il nostro Gruppo dei Coordinatori nell'organizzare i primi gazebo in Lombardia del PDL voluiti dall'On. Podestà, sia sintomo di piena sintonia e che auspica e fa ben sperare in una buona e proficua cooperazione tra An e Fi a Mantova città e provincia per il prossimo futuro che ci vedrà impeganti nella costituzione del Partito del Popolo della Libertà.

venerdì 11 luglio 2008

Grigliata a Marcaria

Grande grigliata a Marcaria!!

E' stata una serata veramente positiva.
Ci siamo trovati attorno a un tavolo a discutere di politica e di futuro come vecchi amici.
L'atmosfera è stato fin da subito molto amichevole.
Speriamo che il progetto del Gruppo continui così e anzi che si allarghi sempre più!

mercoledì 9 luglio 2008

NASCE UN GRUPPO

Sabato 21 giugno 2008 si è costituito in modo assolutamente spontaneo e autentico un gruppo. Gruppo plasmatosi tanto tempo prima ma che non aveva ancora piena coscienza di se e delle proprie potenzialità vista la situazione di transizione politica che stiamo vivendo.

Il "Gruppo dei Coordinatori" (così si è voluto chiamare il gruppo) è composto da 31 soci fondatori tra i quali solo 15 sono coordinatori comunali provenienti in modo trasversale da diverse aree della Provincia: da Canneto a Viadana, da Marmirolo a San Benedetto Po, ecc.
Voglio sottolineare che il Gruppo è prima di tutto un gruppo di amici consolidatosi nel tempo e solo poi di coordinatori o militanti politici. Il Gruppo si frequenta ormai da diverso tempo e si è sempre mobilitato nelle trascorse campagne elettorali in banchetti e volantinaggi, amiamo per questo anche chiamarci gruppo di lavoro (poche chiacchiere tanti fatti è il nostro motto!).
Ora, dopo l’ottimo risultato delle elezioni politiche, il Gruppo ha deciso di ri-partire a far politica attiva sul proprio territorio. Da dove ri-partire? Dalla Carta dei Valori stilata dal Cavaliere Silvio Berlusconi, dove sono contenuti tutti i principi e i valori che servono per costruire e portare a compimento il progetto del Popolo della Libertà.

martedì 15 aprile 2008

Grande vittoria!! Ma ora inizia il bello....

Condivido con tutti voi l'entusiasmo per questa vittoria schiacciante.
Sono convinto che i nostri rappresentanti in Parlamento governeranno alla grande il Paese!!!
Ma voglio stare con i piedi ben piantati in terra: questa vittoria non è la fine di qualcosa, ma l'inizio di un grande progetto.
Certo, la vittoria va celebrata e festeggiata, è il risultato di una lunga e faticosa campagna elettorale dove molti di noi hanno messo a disposizione le proprie capacità e risorse personali per la vittoria del Popolo della Libertà.
Ma, posati i calici di spumante, si deve ricominciare a lavorare.
Questo è solo l'inizio....
Ora si deve dare compimento al programma promesso agli elettori !

In più ci attendono ancora tante campagne elettorali: le elezioni Regionali, Europee e amministrative per molti Comuni, tra cui i nostri. Non lasciamoci fregare dai SINISTRI.....

Buon lavoro

Gabriele

lunedì 14 aprile 2008

affluenza urne....

L'affluenza alle urne è in calo rispetto al 2006.

Facciamo l'ultima fatica, chiamiamo gli amici indecisi e convinciamoli ad andare a votare.

Siamo ancora in tempo!!!

mercoledì 9 aprile 2008

Finalmente i fac-simili corretti....

Finalmente sono riuscito ad avere i fac-simili corretti!!!
(li allego in fondo)
Sono stato ieri sera al primo corso per "difensori del voto" e, udite..udite..., si potrà mettere il segno su entrambi i simboli.

Incredibile ma vero!!
Dopo giorni a dire in tv, alla radio, sui giornali, ecc., ecc. che era severamente vietato crociare più di un silbolo della coalizione e, ancora peggio, andare ad invadere con la matita il simbolo a fianco era rischiosissimo... PENA: VOTO NULLO!! (ricordate?)

Ebbene, no!
Arriverà a breve in tutti gli uffuci elettorali un dispaccio che permetterà di considerare valide anche le schede con crochi abnormi che coinvolgano più di un simbolo...

A questo punto la domanda sorge spontanea:"Come si fa ad assegnare il voto ad un partito rispetto all'altro coinvolto nell'enorme croce apposta dall'elettore sulla scheda??"

Semplice:"Dove le due linee si incrociano, è espressa la volontà dell'elettore, e al partito che si troverà in quell'esatto punto gli verrà assegnato il voto!"

Sono orgoglio...e di avere dei politici che mi rappresentano in parlamento con tale arguzia e capacità d'inventiva nel risolvere così impellenti problemi.
Ma se l'elettore invece che una croce appone un'altro segno??
Tipo: una "V", una "\" barra, un "." punto o una stellina?

A voi l'ardua sentenza.....

Buon voto a tutti.


lunedì 7 aprile 2008

Schede a confronto.

Ho fatto una piccola ricerca e ho trovato le schede usate nel 2006.
Sono praticamente identiche a quelle presentate per questa tornata elettorale (tranne, ovvio, per i simboli...).
Quindi, tanto rumore per nulla! Se non abbiamo sbagliato allora....
Possiamo andare a votare con tranquillità, senza paura di sbagliare ma sempre attenti a dove si mette il segno: il Popolo della Libertà: Berlusconi Presidente e basta....

Allego i fac-simili. A voi l'ardua sentenza!
(per me sono uguali.....)

Gabriele

a proposito di brogli....

Un mio caro amico mi ha postato questo commento a proposito dei possibili brogli elettorali.

"Il pericolo che queste schede elettorali generino confusione esiste realmente, ma sinceramente sono più preoccupato dagli scrutatori (e relativi rappresentanti di seggio) che dagli elettori.
Non vorrei che l'allarme lanciato dal PDL abbia un effetto contrario, mi spiego:anche nelle scorse elezioni i simboli erano affiancati e quindi esisteva anche prima il pericolo che una croce, per esempio, per Forza Italia, finisse nello spazio della Lega, generando difficili interpretazioni; ma la legge che definiva le modalità di formazione delle schede elettorali aveva previsto questo pericolo e infatti diceva:
Art. 1.Schede ed espressione del voto per l'elezione della Camera dei deputati:
1-ter. All'articolo 69 del citato testo unico, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, e successive modificazioni, e' aggiunto il seguente periodo: «Quando un unico segno sia tracciato su piu' rettangoli, il voto si intende riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso»

Questa precisazione ha evitato possibili errori nelle passate elezioni.
(ricordiamo che le schede nulle erano inferiori al solito).

Ho letto che secondo alcuni se una croce dovesse “sconfinare” nel simbolo contiguo, la scheda verrebbe annullata.Ciò non è vero!! perchè lo dice la legge.
Non vorrei quindi che gli scrutatori e i rappresentanti di seggio siano indotti a comportarsi più sulla base di questa “falsa direttiva popolare” che non secondo la legge...in questo caso sì che ci sarebbe il pericolo di avere numerose schede annullate.
Quindi ditelo agli scrutatori e ai difensori del voto."

(postato da Aramis)

Elezioni Politiche 2008

Cari amici, sono 3 le cose che mi preoccupano:

1. la scarsa affluenza alle urne
2. vincere con pochissimo vantaggio
3. i brogli elettorali

1. Mi raccomando amici convincete più persone possibile ad andare a votare!
I SINISTRI ci andranno tutti.....

2. Mi raccomando che votino bene!
Cioè voto pesante al PDL.
Mi spiace per i piccoli e simpatici piccoli partitini ma con questa legge elettorale è come buttare il proprio voto..... anzi, mi viene da dire, un voto in meno al PDL è come dare un voto in più a Veltroni!!

3. Mi raccomando nell'urna non fatevi prendere dall'emozione e rischiare di sbavare con la matita fino ad invadere il logo del partito nella nostra stessa coalizione.
PENA: VOTO NULLO!!!

Allego al post un fac-simile delle schede elettorali.
Spargete la voce: croce certa nel quadrato del logo del PDL e basta!!


Buon voto a tutti !!!

incontro "Sussidiarietà" a Gazoldo

L'incontro organizzato a Gazoldo presso l'Auditorium dell'azienda "Marcegaglia spa" è stato un successo !!!

Sono state contate più di 120 persone intervenute alla serata.
La sala era piena con gente in piedi, alla faccia di chi ha tentato di boicottare l'evento!
Gli interventi sono stati giudicati di notevole spessore.
Considerato che l'incontro non era prettamente di campagna elettorale e che il tema trattato non era semplicissimo, è stato gradito comunque da tutta la platea.
Molti hanno ringraziato per l'occasione concessa di riflettere su valori e principi che spesso si dimenticano o si danno per scontati.

Forse un comizio poteva avere più consensi e facili appalusi, ma non era nei nostri intenti.

Un tema importante come la Sussidiarietà e, soprattutto, la volontà politica di attuarla, non poteva che avere successo in un periodo di crisi valoriale come è il nostro tempo.
Abbiamo voluto sottolinearlo in occasione di questa tornata elettorale dove la questione dei principi, secondo noi, fa la differenza tra una forza politica rispetto all'altra.

Grazie a tutti gli amici che hanno collaborato alla realizzazione di questo evento e a tutti quelli che hanno liberamente deciso di parteciparvi.

Gabriele

mercoledì 19 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - settima e ultima parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

19) Se voto per una lista non coalizzata al Senato (per esempio l’UDC o La Destra) e questa lista nella mia regione non raggiunge l’8% che fine fa il mio voto? Si “recupera” in qualche modo?
No, non si recupera. Non ci sono più i sistemi di “resti” della legge elettorale precedente; la legge del 2005 prevede il “riparto dei seggi esclusivamente su base regionale”, quindi i voti andati persi in una Regione non possono essere recuperati in un’altra Regione. Il voto dato a una lista non coalizzata che nella mia Regione non raggiunge l’8% va totalmente sprecato. È come se avessi votato scheda bianca o scheda nulla (salvo il fatto – ma è una scarsa consolazione, anzi la beffa aggiunta al danno – che il mio voto contribuisce a determinare il totale dei voti validi regionali su cui, precisamente, si calcolano l’8% e le altre soglie di sbarramento).

20) Se voto per una lista coalizzata che al Senato non raggiunge il 3% nella mia Regione - per esempio, voto per la Lega Nord e questa, nella mia Regione, non raggiunge il 3% - il mio voto va ugualmente sprecato?
No. Perché in ogni caso è un voto per la coalizione, e contribuisce eventualmente a far vincere la coalizione e certamente a determinare il numero dei suoi seggi regionali. C’è poi un meccanismo di recupero che potrebbe consentire a liste coalizzate di ottenere seggi anche se non raggiungono il 3%.

21) Ha senso dire, per esempio, “mi auguro una vittoria nazionale della coalizione Berlusconi, ma al Senato in Lombardia non voto per una lista della coalizione Berlusconi ma per una lista non coalizzata che mi è simpatica – La Destra o l’UDC – perché tanto in Lombardia i sondaggi danno alla coalizione Berlusconi una tale maggioranza da farmi concludere che vincerà comunque, anche senza il mio voto”?
Potrebbe avere un senso se si votasse per elezioni regionali. Ma qui non bisogna dimenticare che si tratta di elezioni politiche nazionali e che l’obiettivo non è “avere più senatori in Lombardia” ma “avere più senatori in Senato a Roma”. Dunque c’è una grande differenza se la coalizione Berlusconi in Lombardia, nell’ipotesi che vinca, vince con il 54,9%, con il 59% o con il 65%. Perché, se prende il 54.9%, porta a Roma il 55% dei senatori eletti in Lombardia. Ma se prende il 59% o il 65% prende più senatori in Lombardia, cioè più del 55% dei senatori eletti in Lombardia. Nella pratica due o tre senatori in più che, come si è visto nella precedente legislatura, nel conto nazionale in Senato a Roma possono fare la differenza.

Fine settima e ultima parte.

martedì 18 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - sesta parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

16) E al Senato quali soglie di sbarramento (regionali) ci sono?
Il 3% dei voti validi espressi nella Regione per le liste che fanno parte di coalizioni che abbiano conseguito il 20% (anche qui con qualche possibilità di avere seggi anche per chi rimane sotto al 3%, se è in una coalizione). L’8% (una soglia molto alta) dei voti validi espressi nella Regione per le liste che non fanno parte di coalizioni.

17) Se una lista non coalizzata raggiunge l’8% in una Regione – per esempio La Destra raggiunge l’8% in Lazio – ne consegue che, oltre che in quella Regione, potrà eleggere senatori anche in altre Regioni?
No. Nella legge elettorale vigente i diversi sistemi elettorali regionali non comunicano, per così dire, fra loro. Ciascuna lista non coalizzata ottiene senatori solo nelle Regioni dove raggiunge effettivamente l’8%.

18) Chi “vince” la gara nazionale al Senato? Cioè, chi controlla al Senato?
È molto difficile dirlo, e perfino fare sondaggi. Occorrerebbe disporre di sondaggi affidabili regione per regione, e in più tenere conto delle tre regioni con sistemi particolari, degli italiani all’estero e dei senatori a vita (che, come si è visto nell’ultima legislatura, possono essere decisivi). Ma proprio per questo sarebbe essenziale per assicurare la governabilità che chi vince alla Camera vincesse anche al Senato in più regioni possibile, e vincesse “bene”.

Fine sesta parte.

lunedì 17 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - quinta parte -

Elezioni Politiche 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

13) Al Senato non funziona così: perché?
Nel 2005 la maggioranza del Parlamento voleva per il Senato la stessa legge della Camera. Questo avrebbe consentito anche al Senato alla coalizione che “arriva prima” nella gara nazionale di avere una maggioranza tale da essere al riparo dai “ribaltoni” di singoli o piccoli gruppi. Il Presidente della Repubblica – che allora era il senatore Carlo Azeglio Ciampi – obiettò che l’articolo 57 della Costituzione impone di eleggere il Senato “a base regionale” e che una legge simile a quella della Camera per il Senato sarebbe stata incostituzionale. Di qui la differenza di norme per il Senato.

14) Dunque al Senato come funziona?
La “gara” che premia chi arriva primo alla Camera si svolge, come abbiamo visto, su base nazionale (esclusa solo la Valle d’Aosta). Per il Senato ci sono invece tante “gare” simili, una per ogni Regione, escluse però oltre alla Valle d’Aosta anche il Molise e il Trentino-Alto Adige (che hanno tre sistemi diversi, che mi astengo dall’illustrare per semplicità). In ogni Regione (escluse le tre citate) la “gara” è simile a quella nazionale. Anche per il Senato si distinguono “coalizioni” e “liste”. Ogni Regione ha un certo numero di senatori, attribuiti in base alla sua popolazione.

15) Chi “vince” la gara regionale al Senato?
In ogni Regione (escluse Valle d’Aosta, Molise e Trentino-Alto Adige) si ripropone lo stesso scenario della Camera. Si contano i voti delle coalizioni e la coalizione che vince prende il 55% dei senatori attribuiti a quella Regione. Cambia, rispetto alla Camera, il minimo di voti necessari per far scattare l’attribuzione del 55% dei seggi in ciascuna Regione, che non è più il 10% ma il 20%. Se nessuna coalizione o lista non coalizzata raggiunge il 20% in una Regione, in quella Regione i seggi sono distribuiti in modo proporzionale. Se invece almeno una coalizione supera il 20%, chi vince se ha dal 20% al 55% prende sempre lo stesso numero di seggi attribuiti a quella Regione – il 55% dei seggi – mentre se chi vince ha più del 55% prende un numero di seggi regionali che corrisponde alla sua percentuale (dunque può prenderne anche più del 55%).

Fine quinta parte.

Elezioni Politiche 2008 - quarta parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

10) Ha senso dire, per esempio, “mi auguro la vittoria nazionale della coalizione Berlusconi, tuttavia non voto per una lista della coalizione Berlusconi ma per una lista non coalizzata che mi è simpatica – La Destra, l’UDC o «Aborto? No grazie» – perché tanto i sondaggi nazionali italiani danno alla coalizione Berlusconi alla Camera una tale maggioranza da farmi concludere che vincerà comunque, anche senza il mio voto”?
Non ha senso, o ce l’ha solo per chi non s’intenda di sondaggi. Trascurando l’ipotesi di sondaggi manipolati, maliziosi o fasulli, i sondaggi elettorali sono per loro natura volatili e incerti. Nelle primarie all’interno del Partito Democratico per designare il candidato di tale partito alla presidenza degli Stati Uniti, in California alcuni sondaggi assegnavano alla senatrice Hillary Clinton, alla vigilia del voto, un vantaggio di venti punti percentuali sul senatore Barack Obama; è stato poi quest’ultimo a vincere le primarie californiane. Nelle elezioni politiche italiane del 2006 gli ultimi sondaggi assegnavano alla coalizione che indicava come premier l’onorevole Romano Prodi un vantaggio da quattro a sette punti percentuali rispetto alla coalizione che indicava comepremier l’onorevole Silvio Berlusconi; alla fine la coalizione Prodi vinse alla Camera con un vantaggio dello 0,06% mentre al Senato la coalizione Berlusconi in termini di voti batté addirittura la coalizione Prodi dello 0,2% (pur non riuscendo poi ad avere la maggioranza dei senatori eletti in Senato una volta che nel calcolo entrarono i senatori eletti con modalità speciale fra gli italiani all’estero). Questo avviene perché la stragrande maggioranza dei sondaggi è condotta su un campione casuale di mille intervistati su oltre trentotto milioni di elettori (in Italia per la Camera), e le interviste sono fatte per telefono. Se è vero che gli elettori sono più riluttanti a rivelare il loro voto in un’intervista faccia a faccia, è anche vero che in tutti gli altri settori di ricerca (per esempio, in materia religiosa) le interviste telefoniche sono considerate meno affidabili. Questo non vuol dire che i sondaggi siano irrilevanti: migliore è il campione, migliore è il sondaggio, e un campione di mille elettori italiani se è stato scelto utilizzando correttamente le tecniche di campionamento e intervistato con una esatta applicazione del sistema C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interviewing, “sistema d’interviste telefoniche aiutato da un computer”) – che è poi il sistema che quasi tutti i sondaggi di cui leggiamo sui giornali utilizzano – può dare dei risultati di un certo interesse. Ma i sondaggi elettorali sono semper incerti anche quando (come non sempre avviene) sono condotti accuratamente e in buona fede. Nei sondaggi elettorali un vantaggio inferiore al 10%, in particolare, non dà nessuna sicurezza ed è spesso stato ribaltato dalla realtà concreta del voto.

11) Ha senso dire “alla Camera voto per una lista minore, tanto poi dopo le elezioni si alleerà con la lista maggiore ideologicamente più affine e farà maggioranza”?
No, non ha più senso e risente di ricordi della vecchia legge elettorale. Chi “arriva primo” alla Camera, come si è visto, ha un vantaggio garantito di almeno cinquanta seggi e non ha bisogno di allearsi con nessuno. Se, in ipotesi, arrivasse prima, anche per un solo voto la coalizione Veltroni l’alleanza di tutti gli altri (in assurda ipotesi, Sinistra Arcobaleno + coalizione Berlusconi + UDC + La Destra + “Aborto? No grazie”, e naturalmente è difficile che la Sinistra Arcobaleno si allei con gli altri partiti e movimenti citati) avrebbe al massimo il 45% dei seggi e non disturberebbe in nessun modo il “manovratore” Veltroni.

12) Ma davvero si possono prendere 340 seggi della Camera anche con una percentuale molto inferiore al 50%?
Sì. Basta avere il 10%. Se ci sono dieci coalizioni in gara più o meno della stessa consistenza, e la prima prende il 10,01% e le altre tutte il 9 virgola qualcosa, la prima coalizione alla Camera prende 340 seggi (una comoda maggioranza) e le altre si dividono i seggi restanti. Se chi arriva primo ha (a) il 10% dei voti validi; (b) il 55%; (c) una cifra percentuale compresa fra 10 e 55 il risultato alla Camera è esattamente lo stesso: 340 seggi. Come si è visto, solo se la coalizione che arriva prima ha meno del 10% dei voti validi (un’ipotesi del tutto teorica) scatta un sistema diverso, mentre se ha più del 55% dei voti validi prende una percentuale dei 617 seggi in palio superiore a quei 340 che corrispondono al 55% e corrispondente invece alla percentuale di voti validi effettivamente ottenuta.

Fine quarta parte.

sabato 15 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - terza parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

7) Se voto per una lista coalizzata che alla Camera non raggiunge il 2% - per esempio, voto per la Lega Nord e questa, in (difficile) ipotesi, non raggiunge il 2% - il mio voto va ugualmente sprecato?
No. Perché in ogni caso è un voto per la coalizione, e contribuisce eventualmente a far vincere la coalizione e certamente a determinare il numero dei suoi seggi. C’è poi un meccanismo di recupero che potrebbe consentire a liste coalizzate di ottenere seggi anche se non raggiungono il 2%.

8) Che succede se una coalizione alla Camera prende più del 55% dei voti nel territorio nazionale esclusa la Valle d’Aosta? Le spettano sempre 340 seggi?
No, gliene spettano di più. La legge premia chi vince con meno del 55% ma non punisce chi vince con più del 55%. Se una coalizione (per esempio, la coalizione che indica come premier l’onorevole Silvio Berlusconi) vince con il 60% dei voti validi prende il 60% dei 617 seggi assegnati tramite la competizione nazionale (ricordiamo che gli altri 13, che portano il totale a 630, sono assegnati uno alla Valle d’Aosta e dodici agli italiani all’estero), cioè 370 seggi (dunque non 340, ma 30 in più).

9) Ha senso dire, per esempio, “mi auguro la vittoria nazionale della coalizione Berlusconi, tuttavia alla Camera nel Lazio non voto per una lista della coalizione Berlusconi ma per una lista non coalizzata che mi è simpatica – La Destra, l’UDC o «Aborto? No grazie» – perché tanto nel Lazio i sondaggi danno alla coalizione Berlusconi alla Camera una tale maggioranza da farmi concludere che vincerà comunque, anche senza il mio voto”?
No, non ha nessun senso. Il conteggio per determinare chi ha vinto è nazionale (esclude solo la Valle d’Aosta). Conta chi alla fine “arriva primo” anche con un solo voto più del secondo, e un voto dato in Emilia-Romagna e uno dato in Lombardia o nel Lazio ai fini di questa “classifica” hanno esattamente lo stesso valore e vanno a comporre la stessa somma. L’unica somma rilevante è quella nazionale, mentre le somme regionali sono squisitamente irrilevanti (tranne, per la verità, in un caso: le liste che rappresentano minoranze linguistiche non italofone, le quali – se [i.] si presentano in una sola circoscrizione e [ii.] in quella circoscrizione conseguono almeno il 20% dei voti validi – eleggono deputati anche se non sono coalizzate e non sono arrivate al 4% dei voti validi nazionali; ma questa eccezione si applica soloappunto alle liste di minoranze linguistiche che parlano lingue diverse dall’italiano).

Fine terza parte.

venerdì 14 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - seconda parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

4) Che differenza c’è fra liste e coalizioni?
Le “liste” nascono da uno o più partiti o movimenti che si presentano con un unico simbolo e con un’unica lista di candidati. Il Popolo della Libertà, la Lega Nord, il Partito Democratico, l’Italia dei Valori, “Aborto? No grazie”, l’UDC, la Sinistra Arcobaleno, La Destra e altri sono “liste”. Il fatto che all’interno di una “lista” ci siano più “partiti” – per esempio, allo stato il Popolo della Libertà comprende Forza Italia, Alleanza Nazionale e altri; il Partito Democratico comprende il Partito Democratico stricto sensu e il Partito Radicale, e così via – è un fatto meramente privato, per la legge inesistente. Secondo la legge l’elettore vota per una “lista”, non per un partito.Le liste possono essere coalizzate o non coalizzate. Sono “coalizzate” se convergono con altre liste designando uno stesso candidato premier. Per esempio il Popolo della Libertà, la Lega Nord e il Movimento per le Autonomie dell’onorevole Raffaele Lombardo sono liste coalizzate, perché designano lo stesso candidato premier: l’onorevole Silvio Berlusconi. Il Partito Democratico e l’Italia dei Valori sono liste coalizzate perché designano lo stesso candidato premier: l’onorevole Walter Veltroni. Invece l’UDC, La Destra, la Sinistra Arcobaleno e “Aborto? No grazie” sono liste non coalizzate, perché a un candidato premier corrisponde una sola lista e non una pluralità di liste.

5) In pratica, alla Camera, che differenza c’è fra liste coalizzate e non coalizzate?
Una differenza fondamentale. Alle liste coalizzate (se la loro coalizione nel suo insieme ha conseguito almeno il 10% dei voti) è sufficiente conseguire il 2% dei voti nazionali (esclusa sempre la Valle d’Aosta) per ottenere rappresentanti alla Camera – in qualche caso, per la verità, anche meno del 2%, grazie a un sistema di recupero all’interno delle coalizioni – e, se la loro coalizione vince, parteciperanno al premio di maggioranza. Le liste non coalizzate devono invece ottenere il 4% dei voti nazionali (Valle d’Aosta esclusa) per ottenere rappresentanti alla Camera.

6) Se voto per una lista non coalizzata alla Camera (per esempio La Destra o “Aborto? No grazie”) e questa lista non raggiunge il 4% che fine fa il mio voto? Si “recupera” in qualche modo?
No, non si recupera. Non ci sono più i sistemi di “resti” della legge elettorale precedente. Il voto va totalmente sprecato. È come se avessi votato scheda bianca o scheda nulla (salvo il fatto – ma è una scarsa consolazione, anzi la beffa aggiunta al danno – che il mio voto contribuisce a determinare il totale dei voti validi su cui, precisamente, si calcolano il 4% e le altre soglie di sbarramento).

Fine seconda parte

giovedì 13 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - prima parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

Nelle ultime settimane, mentre cresce l’attesa per le elezioni politiche italiane del 13-14 aprile 2008, ho ricevuto numerose osservazioni relative a tale elezioni che mi dimostrano che chi le formula non conosce il sistema elettorale vigente – in effetti abbastanza complicato – e desidererebbe capire meglio come funziona. Anziché limitarmi ad allegare la legge elettorale, ho trascritto risposte per quanto possibili semplici alle domande più frequenti.
Ne pubblicherò 3 al giorno per 7 giorni, sperando che possano essere d'aiuto a chi non riesce a districarsi da questo tomultuoso momento politico di allenaze, coalizioni, fusioni e separazioni.

1) Chi “vince” le elezioni politiche del 13-14 aprile 2008?
Interpretando correttamente la legge elettorale vigente (legge 21 dicembre 2005, n. 270) si deve dire che “vince” le elezioni la coalizione che “arriva prima”, ottenendo anche solo un voto in più della prima coalizione concorrente (quella che “arriva seconda”), alla Camera. In effetti chi “arriva primo” si assicura il controllo della Camera, con un vantaggio di almeno cinquanta seggi, così che la situazione non può essere rovesciata dal “tradimento” di singoli deputati o piccoli gruppi. Giustamente, quindi, chi vince alla Camera “dà le carte” e ha il compito e la responsabilità di formare un governo, ancorché – ove non abbia la maggioranza al Senato – debba venire a patti con forze di minoranza. Chi invece vincesse al Senato e non alla Camera non avrebbe davvero “vinto” le elezioni, perché al Senato come vedremo non c’è premio di maggioranza nazionale e alla Camera sì. Cioè: chi controlla la Camera la controlla con un ampio vantaggio, chi controlla il Senato – a meno di trionfi con maggioranze di voti schiaccianti – lo controlla normalmente con un vantaggio ridotto. Alla Camera i rischi di “ribaltoni” in caso di “tradimento” di singoli deputati o gruppi sono minimi, al Senato sono massimi.

2) Si parla di un possibile “pareggio”: che significa?
Alla Camera la legge elettorale rende impossibile qualunque pareggio. Chi parla di “pareggio” lo fa con riferimento a due ipotesi che sono in realtà diverse.
Prima ipotesi (possibile): una delle due coalizioni maggiori (quella che ha come candidato premier l’onorevole Silvio Berlusconi oppure quella che ha come candidato premier l’onorevole Walter Veltroni) si assicura il controllo della Camera, mentre nessuna delle due coalizioni si assicura il controllo del Senato. In questa ipotesi, una delle coalizioni maggiori al Senato si avvicina alla metà più uno dei seggi ma non la raggiunge. Deve quindi 1. cercare degli alleati in singoli senatori o gruppi (e ci sono diversi candidati possibili: singoli senatori “ribaltonisti” dell’altra coalizione maggiore – la Costituzione italiana vieta il cosiddetto “mandato imperativo” e ogni deputato o senatore ha sempre il diritto di “cambiare idea” –; senatori di liste minori che nonostante l’alta soglia di sbarramento fossero riuscite a essere rappresentate in Senato; senatori eletti fra gli italiani all’estero, per cui vige un sistema speciale di elezione; senatori a vita); 2. chiedere al Presidente della Repubblica (che ha questa prerogativa) di sciogliere solo il Senato e di indire nuove elezioni solo per il Senato, lasciando la Camera com’è; 3. chiedere al Presidente della Repubblica (o subire la sua decisione) di indire nuove elezioni sia per il Senato sia per la Camera; o 4. coalizzarsi con l’altra coalizione maggiore in un “governo di larghe intese” (cosiddetta “Grande Coalizione”).
Seconda ipotesi (diversa, e di fatto improbabile): delle due coalizioni maggiori una si assicura il controllo della Camera e l’altra il chiaro controllo del Senato (così che un piccolo numero di singoli senatori “ribaltonisti” che “tradissero” non sarebbero sufficienti a mutare la situazione). In questo caso la coalizione che controlla la Camera avrebbe tre possibilità: 1. chiedere al Presidente della Repubblica (che ha questa prerogativa) di sciogliere solo il Senato e di indire nuove elezioni solo per il Senato, lasciando la Camera com’è; 2. chiedere al Presidente della Repubblica (o subire la sua decisione) di indire nuove elezioni sia per il Senato sia per la Camera; o 3. coalizzarsi con l’altra coalizione maggiore in un “governo di larghe intese” (cosiddetta “Grande Coalizione”).

3) Chi “vince” alla Camera?
Il sistema è molto semplice. La Camera è composta di 630 seggi. 12 sono assegnati agli italiani all’estero, e uno alla Valle d’Aosta. Per gli italiani all’estero e la Valle d’Aosta vigono sistemi elettorali diversi, che mi astengo dal descrivere perché alla Camera queste circoscrizioni non possono comunque essere decisive. Esclusi gli italiani all’estero e la Valle d’Aosta rimangono 617 seggi. La legge elettorale vigente ne assegna 340 (il 55%, una maggioranza che nelle intenzioni del legislatore – e con ogni verosimiglianza anche nei fatti – non è rovesciabile dal “tradimento” di singoli e di gruppetti) alla coalizione che, sulla base di un calcolo globale su tutte le Regioni italiane esclusa la Valle d’Aosta, ha prevalso (anche per un solo voto) sulla coalizione che è arrivata seconda. È sufficiente che la coalizione che è “arrivata prima” abbia conseguito almeno il dieci per cento dei voti nazionali (sempre Valle d’Aosta esclusa: se nessuna coalizione raggiungesse il dieci per cento scatterebbe un sistema diverso, ma mi astengo dal commentare anche questa ipotesi dal momento che è meramente teorica e del tutto inverosimile).

Fine prima parte.

lunedì 10 marzo 2008

Non c'è due senza tre!

E' proprio vero il detto:"Non c'è due senza tre".
Prima Mastella, poi Diliberto e adesso Prodi....

Mastella non l'ha voluto nessuno (poverino...)
Berlusconi, da uomo intelligente quale esso è, non ha voluto una mina vagante nel suo schieramento. A sinistra lo odiano tutti. Al centro peggio ancora!!!
Mastella ha poi voluto fare il grande e dichiarare la "sua" decisione di non candidarsi.... (Ma raccontala ad un altro!!!)

Diliberto da bravo comunista si ritira per lasciare posto al qualcun'altro.....
(Non lo voleva più nessuno, neanche lui!)

Prodi non sa bene cosa sia successo, ma da un giorno all'altro non si è più trovato capo del governo. Gli hanno dovuto comunicare che il governo era caduto e le camere sciolte.
Nessuno glielo aveva ancora chiesto, ma è da un pò che aveva deciso di chiudere con la politica. Per caso ieri l'hanno intervistato dopo mesi che l'Italia si era dimenticata di lui e ha fatto la dichiarazione:"Mi ritiro dalla politica italiana...".

Per forza, non è rimasto più nulla di sano in Italia dove fare dei disastri !!
Ma, attenzione, ha dichiarato che nel Mondo qualche altra opputunità la può avere ancora....

TANTI AUGURI MONDO ......


martedì 4 marzo 2008

Benvenuti nel Popolo della Libertà

Un benvenuto a tutti i partiti che hanno scelto di condividere il progetto del POPOLO DELLA LIBERTA' in questa campagna elettorale.
Le priorità sono tante, lo capisco.
La difficoltà economica, prima di ogni altra cosa ,ci preoccupa.
Tutti vogliamo dare ai nostri figli un futuro degno, da vivere in questa Italia.

Ma per questo si deve andare oltre allo slogan "meno tasse per tutti!", anche se molto accattivante ed importante.I nostri figli hanno bisogno di valori certi, principi a cui affidarsi, senza i quali sono persi e facile preda di chiunque in una giungla di società come quella di oggi. Per questo, sono convinto, che la "Carta dei Valori" concepita dal mio gruppo di amici in anni di militanza sul territorio, proposta in questa campagna, è la ricetta giusta per un futuro di speranza duratura nel tempo e non solo un fuoco di paglia elettorale.

Se il Partito del Popolo della Libertà saprà coglierne l'essenza avremo vinto due volte!




venerdì 29 febbraio 2008

Casini rinuncia al simbolo dell'UDC

Casini disposto a rinunciare al proprio simbolo?
Ma non era un simbolo storico per il suo partito e quindi irrinunciabile?
Come mai solo ora è disposto a rinunciarvi?
Forse perchè ha ottenuto quello che voleva.....?
Scopo: "Essere candidato premier".

Ah....!! Certo. E' chiaro!!
Il simbolo dell'UDC adesso non serve più, raggiunto l'obbiettivo personale di diventare premier di qualcosa al Centro , tutto il resto diventa obsoleto...

E pensare che l'abbimo avuto come alleato per 5 anni nella Casa delle Libertà.
Se questo è lo spessore della nostra classe politica, auguri Italia......


giovedì 28 febbraio 2008

Priorità del Programma Elettorale

Sono già diponibili i volantini per sabato e domenica prossima.
Si potranno scegliere le priorità del programma e aggiungere dei suggerimenti.
L'immagine sotto è ciò che farò domenica al banchetto.
Massima priorità a tutto ciò che riguarda la famiglia e sostegno alla "Carta dei Valori" da noi elaborata per avere una società sana e fiorente!

"SENZA MEMORIA NON C'E' EDUCAZIONE"

Un Popolo educato a sani principi è un Popolo che costrusce un sano futuro per se e i propri figli.



domenica 24 febbraio 2008

1 e 2 marzo: PRIORITA' SUL PROGRAMMA


PRIORITA' SUL PROGRAMMA
Il 1 e 2 marzo primi gazebo in piazza per la campagna elettorale 2008.
Ci chiedono di indicare le priorità da inserire nel programma del PDL.
Io, insieme al mio gruppo di lavoro, abbiamo elaborato una sorta di "Carta dei Valori " dove indichiamo i 5 principi fondamentali e irrinunciabili per un partito che si dice "del Popolo" e "della Libertà".
Pensiamo così, nel nostro piccolo, di contribuire alla stesura del Programma Elettorale del Pdl e incitare altri a fare altrettanto.


Carta dei Valori
1. SACRALITA' DELLA FAMIGLIA - come nucleo fondante la nostra società -
2. LIBERTA' DI EDUCAZIONE - libertà di educare i propri figli secondo valori consolidati nel tempo -
3. DIFESA DELLA VITA - vita concepita come dono, non come possesso -
4. LIBERTA' DELL' INDIVIDUO - libertà di portare a frutto i propri talenti, senza paura, col cuore spalancato -
5. TRADIZIONE - fare memoria del passato, senza memoria non c’è educazione -


Sono cinque valori che non vogliono avere nessun riferimento moralistico o religioso, ma che hanno a che fare con l’individuo stesso, con l’Uomo. Fanno parte, secondo noi, della natura stessa dell’Uomo che vuole vivere Libero. Abbiamo l'obbligo di combattere strenuamente per sostenere questi valori fondanti e grazie al nostro Partito del Popolo della Libertà portare la nostra gratificante esperienza, che vivremo e consolideremo insieme ognuno nel proprio territorio, in tutti i comuni d’Italia. Consapevoli di aver intrapreso un ambizioso progetto e aver imboccato una ben precisa strada ci dobbiamo sentire in cammino e sicuramente non arrivati! Per questo siamo tenuti a chiedere il contributo di tutti gli italiani per accrescere il Partito del Popolo della Libertà, senza però mai perdere la nostra originale natura: quella di Uomini Liberi!


giovedì 14 febbraio 2008

Pierferdinando Casini

Un pò per Casini mi spiace.
Era fin dall'inizio nella Casa delle Libertà.
Ha sempre catalizzato un buon gruppo di cattolici attorno al suo partito.
Ha sempre difeso principi e valori che condivido.
Ma la frattura con Berlusconi è evidente e troppo profonda.
Risale fin dal 2 dicembre 2006 quando il Cavaliere a Roma ha radunato il mondo e Pierferdi a Palermo era rimasto solo-soletto.

Con questo rancore dentro non avrebbe giovato al progetto del Popolo della Libertà.
Col tempo si sarebbe trasformato in una mina anti-PDL.
(allego immagine!)

Forse è meglio così, che si unisca alla Rosa Bianca di Tabacci dove i nostalgici della vecchia DC possono trovare conforto.....
Il non voler rinunciare al proprio simbolo è solo una scusa per nascondere il suo troppo pericoloso e instabile rapporto con Berlusconi.
(Mina vagante pronta ad esplodere in qualsiasi momento!)
Non lo ha mai digerito durante il governo precedente, perchè dovrebbe farlo ora?

Il neonato PDL ha bisogno di certezze per crescere!
Quindi ben venga l'accordo FI+AN+LEGA.
Mentre delle mine anti-PDL come Casini (e MASTELLA!) è meglio starne lontani e disfarsene al più presto prima che sia troppo tardi!!!

Chi ha orecchie da intendere, intenda.

martedì 12 febbraio 2008

Il Paese in ginocchio. Italia, rialzati!

Spot elettorale:
"ITALIANO, ALZATI! NON VEDI COME TI HA RIDOTTO PRODI? SEI A 90° DA TROPPO TEMPO! TIRATI SU."

lunedì 11 febbraio 2008

Lettera aperta a Berlusconi

Caro presidente,mi permetto di darle un consiglio da perfetto dilettante della politica quale sono.

Col cuore in mano e in assoluta buona fede le chiedo di non essere così frettoloso nel essere riconoscente a Mastella.

Mastella non è affidabile, come fa a fidaresi di lui?

Ha già fatto cadere un governo (con un consenso di 500.000 voti presi alle ultime elezioni), perchè non potrebbe fare altretanto nel centro-destra? Chi glielo potrebbe impedire? Forse i valori e i principi che coltiva dentro di se....?

COERENZA....? LEALTA....?SPIRITO DI APPARTENENZA.....?

Presidente, non si fidi di lui, non abbiamo bisogno di lui.

Mastella è una mina anti-PDL.

Si metta nei panni di noi elettori che dobbiamo convincere altri elettori a votare per il Popolo della Libertà, come possiamo giustificare certe scelte?

Perchè noi di centro-destra siamo RICONOSCENTI, come dice lei.

Riconoscenti?

Allora la domanda sorge spontanea: ma se a far cadere il governo di Prodi fosse stato Mussi col suo partito, avremmo accolto anche lui nella nostra formazione a braccia aperte?

..............!?

Se è così allora c'è qualcosa che non va.

Sono molto triste.


Nuovo partito per le politiche 2008

I partiti di Forza Italia e Alleanza Nazionale si sono fusi insieme per dare vita a un nuovo soggetto politico: IL POPOLO DELLA LIBERTA'.


Gabriele


mercoledì 6 febbraio 2008

Ce l'abbiamo fatta!!! Sciolte le Camere!

Ce l'abbiamo fatta!
Napolitano ha finalmente sciolto le Camere.
Il che vuol dire.........


TUTTI A VOTARE !!!!!

domenica 3 febbraio 2008

Si spegne oggi la mamma di Berlusconi

Mi sento di esprimere da parte di tutti i soci del mio Circolo sentite condoglianze per la scomparsa della mamma, al Presidente Berlusconi e a tutta la sua famiglia. Siamo certi che sarà meritatamente accolta in Paradiso per tuto il bene fatto durate la sua vita terrena e per aver saputo crecere una famiglia così unita e intraprendente.


Gabriele

venerdì 25 gennaio 2008

24 GENNAIO 2008 !!!

Non è un sogno..... è una realtà...... Prodi finalmente sfiduciato !!!!
Non ci posso credere.......

Bene!
Adesso subito alle urne.
V-o-g-l-i-a-m-o v-o-t-a-r-e !!!

martedì 15 gennaio 2008

Visita del Papa alla Sapienza di Roma

Pare sia stata annullata la visita del Papa alla Sapienza di Roma.
Non ci posso credere !!!
Ma in che cavolo mondo stiamo vivendo?
Non abbiamo più la libertà di accogliere il prossimo e sentire cosa ha da raccontarci.
Magari impareremmo qualcosa di più.

Ah! Dimenticavo sono docenti universitari, quindi sanno tutto.......

Che tristezza!



lunedì 14 gennaio 2008

Gli Italiano vogliono tornare al voto !!

Gli Italiani vogliono tornare a votare ?
Dagli utimi sondaggi pare proprio di si !
Cosa ne pensi?

Le tasse sono bellissime ??

Le tasse sono bellissime ??
Che i ministri di sinistra fossero fuori di testa si sapeva, ma fino a questo punto .....
Padua Schioppa riprenditi !!!


sabato 12 gennaio 2008

il futuro dei circoli della libertà

Che ne sarà del futuro dei circoli della libertà?
Resteranno un associazione culturale-sociale-politica?
Si trasformeranno in un partito?


Verso il Partito del Popolo della Libertà

Berlusconi è stato un grande ancora una volta un grande !!
In Piazza San Babila a Milano il 18 novembre 2007 ha saputo cogliere il desiderio della gente che lo osannava.
Desiderio di LIBERTA' che ha tradotto in una nuova avventura politica.
La costituzione di un nuovo partito che accolga tutto l'elettorato moderato e stanco dei soprusi di una sinistra ottusa e incapace.

Rifiuti in Campagna

E' inconcepibile che nel 2008 esista ancora un problema rifiuti in un paese civile ed evoluto come l'Italia.
Una domanda mi sorge spontanea:"Perchè in Lombardia il rifiuto è una risorsa, mentre in Campagna è un problema???".