sabato 15 marzo 2008

Elezioni Politiche 2008 - terza parte -

Elezioni politiche del 2008
FAQ sulla legge elettorale italiana vigente

7) Se voto per una lista coalizzata che alla Camera non raggiunge il 2% - per esempio, voto per la Lega Nord e questa, in (difficile) ipotesi, non raggiunge il 2% - il mio voto va ugualmente sprecato?
No. Perché in ogni caso è un voto per la coalizione, e contribuisce eventualmente a far vincere la coalizione e certamente a determinare il numero dei suoi seggi. C’è poi un meccanismo di recupero che potrebbe consentire a liste coalizzate di ottenere seggi anche se non raggiungono il 2%.

8) Che succede se una coalizione alla Camera prende più del 55% dei voti nel territorio nazionale esclusa la Valle d’Aosta? Le spettano sempre 340 seggi?
No, gliene spettano di più. La legge premia chi vince con meno del 55% ma non punisce chi vince con più del 55%. Se una coalizione (per esempio, la coalizione che indica come premier l’onorevole Silvio Berlusconi) vince con il 60% dei voti validi prende il 60% dei 617 seggi assegnati tramite la competizione nazionale (ricordiamo che gli altri 13, che portano il totale a 630, sono assegnati uno alla Valle d’Aosta e dodici agli italiani all’estero), cioè 370 seggi (dunque non 340, ma 30 in più).

9) Ha senso dire, per esempio, “mi auguro la vittoria nazionale della coalizione Berlusconi, tuttavia alla Camera nel Lazio non voto per una lista della coalizione Berlusconi ma per una lista non coalizzata che mi è simpatica – La Destra, l’UDC o «Aborto? No grazie» – perché tanto nel Lazio i sondaggi danno alla coalizione Berlusconi alla Camera una tale maggioranza da farmi concludere che vincerà comunque, anche senza il mio voto”?
No, non ha nessun senso. Il conteggio per determinare chi ha vinto è nazionale (esclude solo la Valle d’Aosta). Conta chi alla fine “arriva primo” anche con un solo voto più del secondo, e un voto dato in Emilia-Romagna e uno dato in Lombardia o nel Lazio ai fini di questa “classifica” hanno esattamente lo stesso valore e vanno a comporre la stessa somma. L’unica somma rilevante è quella nazionale, mentre le somme regionali sono squisitamente irrilevanti (tranne, per la verità, in un caso: le liste che rappresentano minoranze linguistiche non italofone, le quali – se [i.] si presentano in una sola circoscrizione e [ii.] in quella circoscrizione conseguono almeno il 20% dei voti validi – eleggono deputati anche se non sono coalizzate e non sono arrivate al 4% dei voti validi nazionali; ma questa eccezione si applica soloappunto alle liste di minoranze linguistiche che parlano lingue diverse dall’italiano).

Fine terza parte.

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