mercoledì 31 marzo 2010

Grande risultato di Carlo Maccari a Mantova!

Sono tanti i nuovi ingressi al consiglio regionale della Lombardia, dove solo 37 degli 80 consiglieri uscenti sono stati riconfermati. Fra le uscite eccellenti c'è quella dell'assessore alla Cultura Massimo Zanello, che la Lega Nord aveva candidato sia a Milano sia a Monza ma che non è stato eletto. Anche il presidente uscente del Consiglio regionale in quota Carroccio, Giulio De Capitani, non tornerà in aula. Era infatti stato inserito nella seconda parte del listino bloccato, così come l'assessore Luciano Bresciani e Monica Rizzi, consigliere regionale uscente a Brescia che ha aiutato Renzo Bossi nella campagna elettorale. Il figlio del senatur è forse la «matricola» più conosciuta, anche se non la sola. È infatti stato eletto per l'Idv Giulio Cavalli, attore che vive sotto scorta per le minacce della mafia. Lascia il consiglio regionale anche il vicepresidente uscente, Enzo Lucchini (Pdl), che a Mantova ha ottenuto meno voti di Carlo Maccari, così come il capogruppo uscente del Pd Carlo Porcari. Fra gli ex di An, Maccari è stato quello che ha ottenuto il successo maggiore con 10.562 preferenze, più anche di Romano La Russa. L'assessore uscente, fratello del ministro della Difesa Ignazio, ha infatti ottenuto a Milano 9.537 voti.

martedì 30 marzo 2010

Il PDL strappa Lazio, Piemonte, Campania e Calabria al Pd.

Il Pdl strappa agli avversari 4 regioni: Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. Vittoria all'ultimo respiro del Pdl nel Lazio con la Polverini che supera di un soffio la Bonino. Esito al fotofinish anche in Piemonte dove il leghista Roberto Cota supera la presidente uscente Mercedes Bresso per pochi punti percentuali. Nessuna sorpresa per Formigoni in Lombardia, Errani in Emilia entrambi oltre il 50%; Zaia in Veneto, Rossi in Toscana con percentuali attorno al 60%; De Filippo in Basilicata, con la sorpresa Magdi Allam; nessun problema per Spacca nelle Marche e Catiuscia Marini in Umbria. Campania e Calabria, ora di centrodestra, hanno come nuovi governatori Caldoro e Scopelliti del Pdl. Riconfermato Vendola in Puglia che ha sconfitto Palese con la Poli-Bortone terzo incomodo determinante. Si conferma anche Burlando in Liguria.

lunedì 29 marzo 2010

Abbiamo sconfitto tutto e tutti!

"I primi dati mi sembrano positivi, e’ una conferma del buon governo del centrodestra. Secondo le proiezioni, confermiamo Lombardia e Veneto dove gli abitanti apprezzano le politiche e le riforme fatte, conquistiamo Calabria e Campania e siamo in vantaggio in Piemonte e testa a testa in Lazio. Il centrosinistra conferma le sue roccaforti, regioni che amministrano quantita’ di cittadini molto inferiori". . Tutti gli indicatori vanno nella nostra direzione": Questo il primo commento fatto al Tg1 dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: "L’astensionismo ci ha penalizzato, soprattutto ci ha penalizzato il grave torto subito dalla Corte d’appello di Milano che ha escluso la nostra lista per una settimana". Formigoni ringrazia tutti i cittadini lombardi e ricorda che si tratta "della quarta vittoria consecutiva. Abbiamo ottenuto piu’ voti anche senza l’Udc, abbiamo sconfitto l’attacco di chi diceva che i nostri dirigenti non sapevano neanche contare le firme, abbiamo raddoppiato il distacco dalla sinistra. Grazie a tutti i lombardi".

lunedì 22 marzo 2010

DOPO SAN GIOVANNI, VINCIAMO INSIEME LE ELEZIONI!

Caro Gabriele,
ieri pomeriggio, ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere una grande, pacifica e gioiosa forza popolare, che vuole unicamente il bene dell'Italia.
Ora ci attendono gli ultimi giorni di campagna elettorale. Io faro' la mia parte: oggi a Bologna e Firenze, nei prossimi giorni a Milano, Torino, Bari, Venezia, Roma. Nei nostri siti internet, nei nostri gazebo e via posta noi comunicheremo a tutti i cittadini i risultati del governo del fare e il nostro "Patto per l'Italia", sottoscritto ieri dai candidati governatori.
Ti chiedo di essere al mio fianco in questa decisiva settimana. A te il compito di coinvolgere i tuoi amici e conoscenti: fai loro conoscere quanto abbiamo fatto e quanto ci impegniamo a fare nei prossimi anni, fai loro capire che la scelta di campo di domenica e lunedi' riguarda tutti. E’ una scelta fondamentale, per dare nuovo slancio ai governi delle Regioni, per proseguire speditamente il cammino delle riforme cominciato dal governo nazionale, per sconfiggere ancora una volta lealmente e democraticamente la sinistra dei trucchi burocratici, delle trappole giudiziarie, degli inganni mediatici.
Io ci credo. Insieme, come sempre, con il tuo impegno e quello di tutti i sostenitori del Popolo della Liberta', anche questa volta vinceremo!
tuo,
Silvio Berlusconi
21 marzo 2010

sabato 20 marzo 2010

Il PDL in piazza per difendere diritto voto.

Per il premier la manifestazione sarà "un'invasione pacifica". Sono previste 500 mila persone.

"Oggi saremo in piazza per dire chiare e forti le nostre proposte e le nostre idee, le cose concrete alle quali la gente si interessa davvero. Ma saremo lì anche per difendere il diritto dei romani, di tutti i romani, a votare liberamente scegliendo i propri candidati". E' questo lo slogan rilanciato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista rilasciata nella giornata della manifestazione del Pdl a Roma che per il premier, "un'invasione pacifica, dei moderati, delle persone per bene, che vogliono cambiare e far crescere questo paese". Sono attese, secondo il Pdl, circa 500 mila persone.Il Cavaliere nell'intervista ha spiegato in chiave elettorale che "i successi della Lega sono i successi di un partito della maggioranza. Non li temo affatto, anzi ne sono compiaciuto" perché "un po' di sana concorrenza ci fa solo bene, e ci aiuta a crescere tutti. In ogni caso, il Popolo della libertà, che è un grande partito nazionale, rimarrà proprio per questo l'asse portante della coalizione di maggioranza".Successi che a detta di Berlusconi permetteranno dopo le elezioni regionali di portare avanti il programma della coalizione che prevede, oltre alla riforma della giustizia, alle intercettazioni, al fisco e alla riduzione del numero dei parlamentari, anche la "elezione diretta del presidente della Repubblica". Per varare un pacchetto tanto sostanzioso Berlusconi ha chiesto agli italiani di premiare il governo, vittima a suo dire di magistrati "politicizzati" che con un "atteggiamento premeditato" hanno escluso le liste del Pdl e hanno impedito all'esecutivo di parlare dei propri "successi" in campagna elettorale.

giovedì 11 marzo 2010

E' il patron di Ferrero l'uomo più ricco d'Italia.

E' anche tra i primi 50 paperoni del mondo. Terzo è Berlusconi. Il più ricco del mondo è il messicano Carlos Slim Helù.

L`uomo più ricco d`Italia e l`unico italiano incluso tra le 50 persone più ricche del mondo dalla rivista Forbes è Michele Ferrero, a capo della quarta industria dolciaria del mondo, con un patrimonio di 17 miliardi di dollari, che lo pone in 28esima posizione. Lo seguono Leonardo del Vecchio, con 10,5 miliardi di dollari, in 59esima posizione assoluta. E terzo in Italia è il premier Silvio Berlusconi, in 74esima posizione assoluta con un patrimonio di 9 miliardi di dollari.L'uomo più ricco del pianeta è il magnate della telefonia messicano Carlos Slim Helù. Con un patrimonio di 53,5 miliardi di dollari Helù ha battuto Bill Gates, al secondo posto con 53 miliardi di dollari. E' la prima vota dal 1994 che il titolo non va a un americano. Al terzo posto si piazza il finanziare Warren Buffett, con un patrimonio di 47 miliardi di dollari. La quarta e la quinta posizione sono occupate da due indiani, Mukesh Ambani e Lakshmi Mittal, magnati di petrolio, gas e acciaierie. Larry Ellison di Oracle è al sesto posto con 28 miliardi di dollari.L'uomo più ricco d'Europa invece è il francese Bernard Arnault, il patron di Lvmh, con un patrimonio di 27,5 miliardi di dollari che lo mette al settimo posto della classifica mondiale. Complessivamente sono 13 gli italiani inclusi nelle classifica Forbes 2010 delle persone il cui patrimonio supera il miliardo di dollari. Il totale mondiale è di 1.011 supermiliardari. Lo stilista Giorgio Armani è al 144esimo posto con un patrimonio di 5,3 miliardi. Mario Moretti Polegato, il fondatore di Geox, è in posizione numero 400, con 2,4 miliardi.A pari merito la famiglia Benetton al posto 463 della graduatoria: Carlo, Gilberto, Luciano e Giuliana vantano ciascuno un patrimonio personale di 2,1 miliardi di dollari. Il patrimonio di Ennio Doris, il fondatore della banca Mediolanum, ammonta a 1,9 miliardi di dollari, che lo pongono in posizione 536. Al 655esimo posto, Francesco Gaetano Caltagirone con 1,5 miliardi di dollari. L`imprenditore farmaceutico Stefano Pessina è 721esimo con 1,4 miliardi, mentre Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, è in posizione 937 con un miliardo di dollari di patrimonio.

lunedì 8 marzo 2010

TANTISSI AUGURI ALLE DONNE!

Care donne di Lombardia, augurandovi buon 8 marzo desidero assumermi tre importanti impegni per i prossimi 5 anni.
Voglio sostenere il vostro protagonismo, la vostra creatività e la vostra tenacia, superando la contrapposizione tra maternità e lavoro, tra famiglia e impegno nel sociale.
Voglio incentivare le aziende, i Comuni, le scuole, i servizi della pubblica amministrazione e tutto quanto incide sull’organizzazione e i tempi quotidiani.
Voglio fare in modo che nessuna di voi sia costretta a scegliere tra la cura delle relazioni e il lavoro.
I tre strumenti che ho individuato per voi rispondono a una precisa impostazione: una maggior libertà di scelta per la donna, sia che essa decida di fare la madre e la moglie a tempo pieno sia che voglia esprimere i propri talenti nell’impegno professionale.
Ve li presento oggi, a 100 anni dalla ricorrenza dell’istituzione della giornata dedicata a voi.
1) BONUS DONNA-LAVORO
Ho pensato anzitutto a un meccanismo di incentivi rivolti alle imprese che sviluppano progetti nell’ambito della conciliazione famiglia-lavoro, ricorrendo a misure premianti che possano spingere altre imprese a dar vita a nuovi progetti.
2) SOSTEGNO ALLA MATERNITÀ PER LAVORATRICI PRECARIE
Voglio impegnarmi per garantire una continuità di reddito alle donne che, pur avendo un lavoro precario, non vogliono rinunciare alla maternità: per questo ho previsto nuovi interventi per sostenere e tutelare la maternità anche delle lavoratrici precarie.
3) PACCHETTI VACANZE PER FAMIGLIE NUMEROSE
Intendo introdurre, infine, nuove forme di sostegno per le famiglie numerose a basso reddito, per consentire ad esempio la partecipazione a vacanze organizzate da enti no profit in Lombardia: questo strumento risponde a quel principio di sussidiarietà che in Lombardia è diventato metodo di governo e che riconosce i meriti delle imprese e delle associazioni che si organizzano per rispondere ai bisogni della famiglia e della società.
Questi tre strumenti che vi ho presentato vanno nella stessa direzione che, alla guida della Regione Lombardia, ho percorso fino a oggi: negli ultimi anni abbiamo stanziato 3,5 milioni di euro per la Dote Donna a sostegno del lavoro femminile. Sono state circa 125 mila le donne interessate da contributi per l’inserimento della componente femminile nel mercato del lavoro, con un investimento di 35,4 milioni di euro tra 2005 e il 2007.

Roberto Formigoni

venerdì 5 marzo 2010

Formigoni al contrattacco.

Da grande accusatore ad accusato. Dopo una giornata di controlli in Tribunale ora sono gli sfidanti a doversi difendere: «Sulle firme che accompagnano le liste di Filippo Penati sono state riscontrate numerose e gravi irregolarità». Roberto Formigoni passa al contrattacco. Riuniti i giornalisti all’hotel Gallia di Milano, il governatore ancora una volta spiazza tutti. «Le firme regolari per Penati sono meno delle 3500 necessarie. La sua lista non può dunque essere ammessa alle elezioni regionali». Non è finita. Formigoni punta il dito contro l’ufficio centrale regionale della Corte d’appello del tribunale di Milano «che ha dapprima accettato la nostra lista, consumando in tal modo il suo potere. In seguito ha accettato il ricorso dei Radicali che era improponibile e inaccettabile ai sensi della legge. Non era nelle facoltà della Corte d’appello tornare a esaminare le nostre firme che erano già state ritenute valide». Lo stesso ufficio ha poi commesso un’ulteriore irregolarità: «Ha dato libero accesso alle nostre liste senza avvertirci. I Radicali hanno potuto effettuare qualsiasi attività manipolatoria». I controlli invocati dal governatore, effettuati oggi dal vice coordinatore regionale del Pdl Massimo Corsaro, hanno portato a galla una verità diversa da quella urlata nei giorni scorsi dai grandi mezzi di comunicazione: «C’è stata manipolazione - taglia corto Formigoni -. Sono stati asportati documenti e apposti segni sulle firme». Di più: «Siamo in presenza di una manovra ordita da più soggetti per recare nocumento alle liste del centrodestra in Lombardia. Non si può scippare la democrazia in questo modo». Parla di semplice «buon senso» il segretario nazionale della Lega lombarda Giancarlo Giorgetti che, auspicando ora una soluzione rapida, si chiede: «Ma come si fa a pensare che la lista di Formigoni non sia sostenuta da almeno 3500 firme?».

DIRITTO DI VOTO!

E’ possibile far svolgere elezioni così monche? D’accordo, c’è il rispetto delle regole formali e ci si appella, per la presentazione delle liste del PdL nel Lazio, ad un presunto e controverso ritardo di alcuni minuti. Quanto alle candidature a governatore in Lazio e Lombardia, siamo alle prese con i criteri di convalida di una parte minima delle firme (nel Lazio di una firma).Vedremo come si pronunceranno i Tar ed eventualmente il Consiglio di Stato. Ma al tempo stesso, siccome è stato detto che in questi casi "la forma è la sostanza", ci domandiamo dov’è la forma e dove la sostanza.
Con 9,8 milioni di abitanti la Lombardia è la più popolosa, ricca e dinamica regione d’Italia. Con 5,6 milioni di abitanti il Lazio è, assieme alla Campania, la seconda regione più popolata. Se si andasse al voto privando il centrodestra dei suoi candidati e delle sue liste, 15 milioni e mezzo di cittadini, un terzo del corpo elettorale chiamato alle urne alle Regionali, resterebbe privo di una rappresentanza politica e amministrativa vera.Il Lazio è la regione della Capitale, la Lombardia quella del capoluogo economico e produttivo. Nelle due regioni assieme si crea la metà della ricchezza del Paese e c’è la più alta concentrazione di eventi sociali, culturali, turistici.

Le libere elezioni sono la base e la quintessenza della democrazia. Privare del diritto di scelta un terzo degli elettori, un quarto del Paese, e le due principali regioni e metropoli italiane, è un fatto di forma o di sostanza?Qui siamo di fronte ad un fatto di sostanza che non ha precedenti nel mondo occidentale. Escludere dal voto un terzo di chi ne ha diritto, e tutti della stessa parte politica, avrebbe conseguenze devastanti per la nostra credibilità democratica e per il sistema politico interno. Governerebbe chi non ne ha il diritto, nelle due aree d’Italia più strategiche.

Su questo si deve ragionare, avendo il PdL già ammesso errori e disattenzioni laddove ci sono stati. E’ il momento però che questa vicenda esca dalla sfera del folklore politico (che esiste da quando esistono i partiti e la democrazia, e c’è dappertutto), per salire ad un livello di considerazione più alto.Le istituzioni, le forze politiche compresa l’opposizione, gli stessi organi d’informazione non possono non rendersene conto. Non può non renderserne conto chiunque abbia a cuore la democrazia.

giovedì 4 marzo 2010

Carlo Maccari è determinato a proseguire!

A termine della riunione convocata ieri sera d’urgenza nelle sede del Pdl di Milano, il consigliere Carlo Maccari è determinato a proseguire con l’offensiva della legalità. Dopo l’incontro con i vertici del coordinamento regionale, si sono messe in campo due strategie. In primis, la verifica presso la Corte di Appello di tutte le firme consegnate per presentare liste e listini, contestualmente alla presentazione del ricorso al Tar. Poi, parallelamente, l'avvio della raccolta di firme attraverso le quali far sentire la protesta fino all'inquilino del Quirinale, Giorgio Napolitano. L’invito è quello di inviare ciascuno un fax di protesta direttamente al capo dello Stato, al numero 06-46993125. «La campagna prosegue- afferma il consigliere Maccari-. Non possiamo permettere che del diritto di voto dei cittadini se ne occupi la magistratura. Noi abbiamo le carte in regola e quello che è successo ha dei connotati molto strani e foschi. Come faceva a sapere già da martedì l’esponente radicale Marco Cappato che il computo delle firme del Pdl non dovesse partire dalle 3.935 presentate ma da un numero inferiore di 300 unità, cassate da una successiva verifica della commissione elettorale della Corte d’Appello?. Noi l’abbiamo saputo solo ieri nel tardo pomeriggio».

martedì 2 marzo 2010

Silvio, aiutaci tu!!

La Corte d’appello di Milano ha escluso ieri dalla partecipazione alle prossime elezioni regionali della Lombardia la lista del presidente uscente Roberto Formigoni.

LA DECISIONE: I giudici hanno ritenuto fondato un ricorso presentato dai Radicali, avanzato sia nei confronti della lista Formigoni sia contro quella di Filippo Penati, candidato del centrosinistra, le uniche due prese in esame dai militanti radicali. Motivo del ricorso? Irregolarità formali nella raccolta delle firme a sostegno del «listino», cioè la lista di 16 candidati che accompagna l’aspirante governatore in Lombardia.

LE CAUSE: Nel ricorso dei Radicali contro Formigoni si denunciava l’irregolarità di 908 firme sulle 3.935 depositate. L’Ufficio centrale della Corte d’Appello ha ritenuto fondate le «doglianze» per 514 firme. Per «mancanza del timbro tondo sui moduli (136 firme), o della data dell’autentica (121), o del luogo dell’autentica (229), o per mancanza della qualifica dell’autenticante (28). Sottraendo le 514 firme contestate alle 3.935 raccolte, le sottoscrizioni sono scese sotto la soglia minima prevista dalla legge, 3.500. Le firme considerate valide sarebbero solo 3.421. Ne mancherebbero dunque 79.

L’EFFETTO: Con la delibera il «listino» regionale del presidente uscente non è ammesso. E con esso decadono anche le liste provinciali collegate, quelle del Pdl così come quelle della Lega, entrambe legate a Formigoni come candidato presidente di coalizione. Come atto dovuto, i tribunali provinciali devono comunicare la «ricusazione» alle liste provinciali collegate.

IL RICORSO: Oggi stesso i delegati del Pdl presenteranno ricorso presso la Corte d’Appello, che ha 48 ore di tempo per decidere. Su che basi? Diverse sentenze del Consiglio di Stato, il massimo grado della giustizia amministrativa, considerano irrilevanti alcuni requisiti formali - come i timbri tondi - che invece la Corte di Appello di Milano ha ritenuto indispensabili. Anche solo reintegrando le firme decadute per il problema dei timbri la lista di Formigoni torna al di sopra della soglia minima richiesta. Una decisione negativa potrebbe essere impugnata davanti al Tar, e poi al Consiglio di Stato, che difficilmente potrà dar torto al Pdl e contraddirsi.

IL PRONOSTICO: Secondo Ignazio Abrignani, parlamentare e avvocato, responsabile dell’ufficio elettorale del Pdl, «il listino di Formigoni e le liste collegate saranno riammesse al 100%. Non ci sono dubbi». «Sono più preoccupato per il caso di Roma che per quello di Milano», ha assicurato Abrignani.


PDL = POLLI DELLA LIBERTA'