lunedì 22 aprile 2013

In arrivo nuova banconota da 5 euro.

E' iniziato il conto alla rovescia per il debutto del nuovo taglio da 5 euro, che inaugurerà la seconda serie di banconote denominata 'Europa'. A distanza di dodici anni dal suo debutto nel vecchio Continente, l'Euro si rinnova e lo fa scegliendo il volto della fanciulla che diede il nome al Continente in cui è nata la valuta unica.
La nuova serie di monete cartacee, la seconda dell'era dell'euro, è stata infatti chiamata "Europa". Si parte con il nuovo biglietto da 5 euro e successivamente, su più anni, si proseguirà all'introduzione in maniera crescente degli altri tagli, da 10 euro, 20, 50, 100, 200 (che esiste già oggi anche se praticamente nessuno lo ha mai visto) e 500 euro.

Elementi di sicurezza
Tutte le nuove banconote riporteranno nella filigrana e nell'ologramma il ritratto di 'Europa'. E' uno degli aspetti dei progressi tecnologici realizzati nel settore negli ultimi dieci anni, inseriti nella nuova serie di banconote che consentiranno di perfezionare la sicurezza con tre nuove caratteristiche: la filigrana con ritratto, appunto, l'ologramma con ritratto e il numero verde smeraldo. Le nuove banconote costituiscono una evoluzione: mostreranno gli stessi disegni della prima serie (ispirata al tema "Epoche e stili") e gli stessi colori dominanti, anche i nuovi elementi di sicurezza hanno comportato modifiche.

Il mito greco
Europa era figlia di Agenore, re di Tiro, antica città fenicia. Zeus se ne innamorò e inventò uno dei suoi molteplici travestimenti: ordinò a Ermes di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Zeus quindi prese le sembianze di un toro bianco, le si avvicinò e si stese ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, e questi la portò attraverso il mare fino all'isola di Creta.
Europa divenne la prima regina di Creta. Ebbe da Zeus tre figli, tra i quali Minosse, che vennero in seguito adottati da suo marito Asterione re di Creta.
Dopo la morte di Asterione, Minosse diventa re di Creta. In onore di Minosse e di sua madre, i Greci diedero il nome "Europa" al continente che si trova a nord di Creta.

Cosa succede alla vecchia serie
Le nuove banconote saranno facilmente distinguibili dai biglietti della prima serie, assicura la Bce. Inizialmente la prima serie circolerà insieme alle nuove banconote, ma sarà progressivamente ritirata dalla circolazione e infine dichiarata fuori corso. La data in cui cesserà di avere corso legale sarà annunciata con largo anticipo. Ma i biglietti della prima serie manterranno il rispettivo valore a tempo indeterminato, e potranno essere cambiati presso le Banche centrali dell'Eurosistema in qualsiasi momento.

'Nuovovoltoeuro'
Per richiamare l'attenzione dei cittadini sul lancio della nuova serie, nel 2013 la Bce e le Banche centrali nazionali condurranno una campagna di informazione attraverso vari canali in tutta l'area dell'euro.
Intanto è stato lanciato un nuovo portale internet (www.nuovovoltoeuro.eu), dedicato alla serie ispirata a Europa e alle sue avanzate caratteristiche di sicurezza. Il sito fornisce ulteriori informazioni e file scaricabili sui nuovi elementi di sicurezza, immagini della prima serie di biglietti in euro e di persone che utilizzano contante, nonché riprese filmate sulla produzione delle banconote in euro.

mercoledì 17 aprile 2013

Tecnicamente esaurito il pesce dei mari italiani.

Si chiama "Fish Dependence Day", si legge fine dello stock ittico. Dal 15 aprile, infatti, mangeremo solo pesce d'importazione, mentre dal 4 luglio si esauriranno anche le riserve europee. E la tendenza lascia poco spazio all'ottimismo: rispetto allo scorso anno, la disponibilità nazionale di pesce si è esaurita con una settimana di anticipo rispetto al 2012.

Ovvero, immaginando di portare in tavola esclusivamente pescato italiano, a partire da questa settimana non avremmo nulla da mettere nel piatto. A lanciare l'allarme sulla fine delle scorte nazionali è il rapporto di Ocean2012, un coordinamento di 200 organizzazioni che si battono per trasformare la Politica europea della Pesca per fermare la pesca eccessiva.
 
In sostanza, sottolinea Ocean2012, ''le scorte nazionali si esauriscono sempre prima, costringendo materialmente i consumatori a dipendere dalle importazioni di pesce per il proprio fabbisogno. Per l'Italia il grado di autosufficienza è sceso dal 32,8% al 30,2% negli ultimi due anni. E nonostante un consumo leggermente inferiore, il nostro Paese è di fatto sempre più dipendente dal pesce proveniente da acque non-europee. L'Italia rimane dipendente dal pesce extracomunitario per sostenere circa il 70% dei suoi consumi''.

''Abbiamo 104 giorni di 'autonomia ittica' all'anno. Un vero paradosso per il nostro paese, circondato da 8000 km di costa e che un tempo godeva di un mare sano e pescoso - sottolinea Serena Maso, coordinatrice nazionale di Ocean2012 -. La popolazione mondiale cresce, il consumo di pesce pro capite aumenta (+3,6% l'anno) e i pescherecci diventano sempre più potenti. Si pesca perciò troppo, a un ritmo più veloce del tasso di riproduzione degli stock ittici.

Il collasso del pesce azzurro è già stato più volte annunciato da Greenpeace, in particolare nell'Adriatico, dove acciughe e sardine stanno scomparendo. "È colpa del crescente numero di imbarcazioni autorizzate dal governo a pescare queste popolazioni ittiche, anche grazie all'artificio delle licenze di pesca sperimentale, che di sperimentale hanno ben poco" sostiene l'associazione ambientalista. Come quelle che da anni consentono la pesca con il metodo della "volante a coppia", che cattura pesci sotto taglia, compromettendo quindi la capacità riproduttiva della specie.

Tonno in trappola
Una sorte analoga sembra essere riservata al tonno rosso Mediterraneo, specie ormai sull’orlo del collasso, come emerge dalle stime che denunciano una riduzione del suo stock di circa l’80%. Il tonno costituisce una parte fondamentale della dieta di milioni di persone e nella versione 'in scatola' è certamente il pesce più consumato al mondo.
Sul tema della sostenibilità del tonno conservato in scatola Greenpeace pubblica un rapporto dal titolo eloquente: "Tonno in trappola. Difendiamolo dalla pesca insostenibile" che passa al setaccio le principali marche di tonno vendute in Italia e dà a ciascuna un voto di sostenibilità. I risultati sono abbastanza sconfortanti, ma vale farci caso davanti al bancone del supermercato.

giovedì 4 aprile 2013

Evasori mondiali: ecco i primi nomi italiani.

4 aprile 2013- Per l'Italia l'Espresso pubblica in esclusiva l'inchiesta realizzata dal media network di Washington.
 Il settimanale, nel numero in edicola venerdì, presenta le prime quattro storie di italiani che hanno un ruolo in due colossali conglomerati di società offshore creati nei paradisi fiscali delle Cook Islands e delle British Virgin Islands.
 La prima riguarda Gaetano Terrin, all'epoca commercialista dello studio Tremonti: «Un trust delle Cook Islands, paradiso fiscale della Polinesia – è l'anticipazione del periodico – che ha come custode Gaetano Terrin, all'epoca commercialista dello studio Tremonti.
Una società offshore nelle Isole Vergini che indica come beneficiario Fabio Ghioni, hacker dello scandalo Telecom. Un complesso sistema finanziario legato a tre famiglie lombarde di imprenditori e gioiellieri.
 Infine un trust che riporta come direttori i commercialisti milanesi Oreste e Carlo Severgnini, che hanno incarichi professionali nei più importanti gruppi italiani».

Grandi evasori, spunta il nome di Fabio Ghioni.

Trentotto testate internazionali si apprestano a rivelare i nomi dei grandi evasori e le carte segrete delle società nei paradisi fiscali Fabio sulla base del lavoro svolto sotto il coordinamento del Icij, il consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta con sede a Washington. Media partner italiano dell'operazione è L'Espresso, che elenca nel prossimo numero in uscita in edicola i nomi di 200 italiani presenti nel database e racconta quattro storie di italiani protagonisti di due rilevanti conglomerati di società offshore, il Commonwealth Trust Limited delle Isole Vergini britanniche e il Portcullis Trustnet con base a Singapore e operativo alle isole Cayman, Cook e Samoa.
Si tratta di Gaetano Terrin, all'epoca commercialista dello studio Tremonti; Fabio Ghioni, hacker dello scandalo Telecom; un sistema finanziario legato a tre famiglie lombarde di imprenditori e gioiellieri; un trust che riporta come direttori i commercialisti milanesi Oreste e Carlo Severgnini.

Ghioni insieme all'eurodeputato Tiziano Motti
Proprio Fabio Ghioni, ex capo della sicurezza informatica di Telecom finito in carcere per 8 mesi con l'accusa di incursioni illecite, è la mente del progetto lanciato al Parlamento Europeo dall'europarlamentare reggiano dell'Udc Tiziano Motti, la LogBox che prevede un'archiviazione dati di due anni con criteri che vorrebbero, nelle intenzioni di Motti, assicurare diritti e libertà fondamentali del cittadino.

martedì 2 aprile 2013

Sì, al farmaco low cost!

Vuole essere la farmacia dei poveri e guidare, idealmente, la “rivolta” mondiale per la produzione di farmaci salvavita low cost. E ieri l’India ha messo a segno un punto in questa direzione. La Corte Suprema di New Delhi ha respinto un ricorso presentato dal colosso svizzero Novartis relativo al brevetto di un medicinale anti cancro copiato dalle aziende farmaceutiche indiane e venduto a un prezzo inferiore. Secondo i giudici, il farmaco Glivec, che serve a trattare una rara forma di leucemia, non è una “invenzione”, ma quello che gli addetti ai lavori chiamano evergreening, una pratica usata da “big pharma” per rinverdire un vecchio prodotto e rimetterlo sul mercato con un nuovo brevetto dopo che il primo era scaduto.

"Questo - sostiene Novartis - scoraggia la ricerca di farmaci innovativi". Parlando da Mumbai, Ranjit Shahani, vice presidente e managing director, ha ricordato che la sentenza rischia di "ostacolare i progressi medici nelle patologie per le quali non sono ancora disponibili opzioni terapeutiche efficaci". La Novartis ricorda inoltre che la sua terapia è gratuita per il 95% dei pazienti indiani nell'ambito di iniziative benefiche. Un mese di trattamento con il Glivec costa circa 2.600 dollari, mentre la “copia” è venduta a 175 dollari.

A novembre la Corte di appello indiana ha revocato il brevetto su un farmaco per l'epatite C della Roche. Il 5 marzo, la Bayer ha perso un ricorso contro la versione low cost di un altro costoso farmaco anti cancro (Nexavar). E la Roche a settembre aveva perso una battaglia legale con la concorrente indiana Cipla per l’anticancro Tarceva. Un anno fa il governo indiano aveva autorizzato un'azienda locale a produrre il generico di un anticancro della Bayer, ancora sotto brevetto, per farlo acquistare a prezzi più bassi.