venerdì 29 ottobre 2010

martedì 26 ottobre 2010

Crisi evitata o nuova legge elettorale?

Certamente il nostro sistema elettorale ingessa il rapporto tra elettori e rappresentanti. Però, quando un braccio si rompe, ingessarlo è inevitabile. La riforma Calderoli rispose a una precisa esigenza della società: sottrarre la guida dell’esecutivo ai resti di un establishment allo sbando, a una magistratura tesa a imporre il suo incontrollato arbitrio, e a nomenclature (dall’ex MSI all’ex PCI) senza più radici ma incistate nel sottopotere locale e nazionale. Tra i trucchi di Pierferdinando Casini e le inesauste pensate di Gianfranco Fini, si è arrivati così tra il 2001 e il 2006 al sistema di voto attuale. Le alternative saranno possibili solo se si confronterà con sentimenti popolari di fondo che non paiono superati e non prevedono rese né ad elite né a toghe politicizzate né alle nomenclature. Preso atto di questa realtà, non sarebbe male, poi, se le soluzioni fossero le più semplici. Alcune proposte anche ingegnose, come quella di Angelo Panebianco sul sistema uninominale a due voti, sono baracche, come lo era il Mattarellum, un sistema maggioritario-proporzionale, che introducono una barriera rispetto alla gente più semplice. Forse la soluzione migliore è quella spagnola: collegi che eleggono pochi parlamentari, senza recupero nazionale, dando spazio così alle forze regionali e introducendo una semplificazione maggioritaria senza artifici. Il dubbio è che il sistema spagnolo per funzionare abbia bisogno della monarchia…

sabato 23 ottobre 2010

Berlusconi rinnova il Pdl.

«Bozza di delibera» e «Bozza di linee guida della Campagna congressuale 2010/2011». I due file, aggiornati a ieri mattina, rimbalzano tra le caselle di posta elettronica di ministri e deputati in vista dell’Ufficio di presidenza in programma domani sera a Palazzo Grazioli. Una riunione che dovrebbe dare il via alla stagione dei congressi, con quelli comunali che si terranno già «nei primi mesi del 2011».

Un appuntamento che nei giorni scorsi ha messo in subbuglio il partito, diviso non solo tra le «casate» degli ex An ed ex Forza Italia ma anche alle prese con scontri senza esclusione di colpi sul territorio (vedi Sicilia e Sardegna, ma anche Toscana, Lombardia e la lista potrebbe continuare). Ecco la ragione della girandola di colazioni, pranzi e cene «carbonare» degli ultimi mesi, occasioni per confrontarsi ma pure per contare le truppe. Tanto che il sempre prudente Paolo Bonaiuti ci tiene a dire che sarebbe meglio limitarsi a «un caffé alla buvette, di prima mattina e a mente fresca». Invece, anche stasera si punterà sul colesterolo, con due cene in due diversi ristoranti di Roma: vicino al Viminale l’area degli ex azzurri, dalle parti del Gianicolo quella degli ex aennini (ma quest’ultima potrebbe slittare). D’altra parte, nonostante la tregua imposta da Berlusconi, le incomprensioni restano tutte. E la decisione di lanciare la stagione congressuale è un modo per cercare di smorzare le polemiche visto che l’obiettivo dichiarato è quello di «garantire un peso determinante ai quadri dirigenti superiori».

Coordinatori regionali e provinciali, dunque, dovrebbero da ora in poi essere indicati da una «assemblea degli eletti». Cioè da chi sul territorio rappresenta il Pdl: deputati, senatori, europarlamentari, presidenti di Regione e di Provincia, consiglieri regionali, provinciali e comunali e sindaci. Con due accorgimenti. Il primo è quello del cosiddetto «voto ponderato», visto che a tutti gli eletti verrà attribuito un peso «in relazione all’importanza e alla rappresentatività della carica ricoperta in modo da assicurare a ciascuna categoria di eletti un peso adeguato all’interno dell’assemblea». Traduzione: se il voto di un deputato vale 100 quello di un consigliere circoscrizionale vale 10. Un meccanismo che di fatto dà un peso maggiore a chi ha rapporti più stretti con i vertici di via dell’Umiltà. Il secondo accorgimento, invece, è la soglia del 75% necessaria al candidato coordinatore regionale (non vale per il provinciale) per essere nominato. Se nessuno la raggiunge l’indicazione tra i tre che ottengono più preferenze spetta al presidente del partito. Cioè Berlusconi. Per i congressi comunali, invece, «avranno diritto di voto gli aderenti e gli associati» (quindi non solo gli eletti ma anche i tesserati).

È questa, dunque, la base dalla quale si è iniziato a discutere. Anche se è nota l’avversione di Berlusconi per un partito «pesante» e dove si va alla conta degli iscritti: il modo migliore, ha ripetuto decine di volte il Cavaliere, per creare correnti e centri di potere. Sulle nuove regole di ingaggio, poi, il confronto resta acceso anche nel partito. Se nel preparare le bozze i tre coordinatori nazionali - Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi - hanno optato per una via di mezzo nella quale la partecipazione degli iscritti si ferma ai congressi comunali, gli ex colonnelli Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno - ma anche Fabrizio Cicchitto - vorrebbero renderla decisamente più ampia, allargandola magari ai congressi provinciali. Non è un caso che i tre ieri abbiano avuto un lungo incontro sull’argomento. Anche se tutto resta in movimento, almeno fino a domani mattina quando il Cavaliere tornerà a Roma dopo la convalescenza per l’intervento al polso e vedrà i vertici del Pdl prima dell’Ufficio di presidenza convocato, non a caso, in serata.

martedì 19 ottobre 2010

La Mara verità.

La ministra a tutto braccio da Piroso invita Verdini, Dell'Utri & co. a fare un passo indietro. E "ammonisce" Tremonti. E se la coordinatrice unica del Pdl diventasse lei?

Di Mara Carfagna si può dire tutto, tranne che sia banale. Nel faccia a faccia con Antonello Piroso a Niente di personale, la ministra si toglie un po' di sassolini dalla scarpa e, soprattutto, parla con estrema chiarezza su alcune vicende, in particolare sulla "faida" all'interno del Pdl e sui casi Brancher, Cosentino, Verdini, Dell'Utri, ossia la "cassetta di mele marce" di cui ha parlato Giulio Tremonti.

Carfagna dice che anche per loro vale il principio della presunzione d'innocenza fino alla sentenza definitiva, tuttavia "in politica esiste anche un altro principio, che vuole che non soltanto ciò che non è lecito imponga di fare una riflessione sul mantenere o meno un incarico, ma ci sono determinate condizioni che impongono un'assunzione di responsabilità e, a volte, un passo indietro sarebbe anche un gesto che aiuterebbe a fare chiarezza e dissipare i dubbi che inevitabilmente rischiano di gravare sull'intera struttura di un partito". Traduzione: dimettetevi e ne beneficeremo tutti.

"Quanto devono faticare le donne", sospira a un certo punto Carfagna, che interrogata da Piroso sul commento che Tremonti avrebbe dato alle ministre (chiamandole "un po'isteriche") risponde: "dubito che Tremonti possa aver detto una cosa del genere, se l'avesse detto sarebbe poco simpatico: se un ministro uomo reclama risorse per fare al meglio il suo mandato, è un uomo responsabile che sa il fatto suo, se lo fa una donna, è un'isterica". Attento Giulio: Mara e Mariastella Gelmini sono sul piede di guerra. Entrambe stanno parlando all'unisono sui temi interni al partito ed entrambe ce l'hanno con te.

Carfagna è anche simpatica, quando ride dicendo a Piroso che "il problema è che purtroppo non mi chiedono più di fare servizi fotografici, l'età ormai avanza". Non avrebbe mai ironizzato fino a un paio d'anni fa sul suo passato. E durante l'intervista si è anche confessata dicendo di avere provato imbarazzo per essere stata "catapultata" nella politica, ma fino a un certo punto, ossia fin quando "ho imparato a misurarmi col consenso in condizioni non certo favorevoli". Dopo i 58mila voti presi in Campania, Mara è un'altra persona ed ora non fa sconti a nessuno. Secondo voi è pronta a fare la coordinatrice unica del Pdl?

mercoledì 13 ottobre 2010

Intervento di Bondi su "IL Giornale"

COSA NE PENSI?

"Sul modello organizzativo del partito, sono dell’opinione che il modello tradizionale fondato sulle tessere sia definitivamente tramontato e che sia necessario lavorare ad un impianto democratico che punti soprattutto alla valorizzazione degli amministratori locali che hanno raccolto il consenso degli elettori sulla base del proprio impegno sul territorio. Un partito quindi degli eletti a tutti i livelli, che abbiano dimostrato di superare la prova del consenso territoriale.

Riguardo alle questioni etiche e religiose, la mia posizione di cattolico si può riassumere nella necessità di stabilire un dialogo autentico tra credenti e cosiddetti laici, a partire dal valore della vita, senza tuttavia inseguire soluzioni assolute che non tengano conto della domanda di ascolto e di comprensione degli uomini e delle donne del nostro tempo.

Infine, la questione di un rinnovamento generazionale della classe dirigente. È una questione aperta. Ho fatto tanto dal momento in cui ho avuto la responsabilità della guida di Forza Italia, d’intesa costante con il presidente Berlusconi, per valorizzare i giovani, che non sarò certo io un impedimento, quando sarà necessario, all’assunzione da parte loro di ancora maggiori responsabilità politiche".

lunedì 11 ottobre 2010

I Team della Liberta'

Come ha ricordato ancora ieri sera il presidente Berlusconi nella sua telefonata alla festa PDL di Busto Arsizio, abbiamo dato il via ad una azione di comunicazione dei risultati del governo "che dovremmo far conoscere a tutti perché tutti possano sapere le cose che abbiamo fatto, non attraverso i falchi delle televisioni e dei giornali ma attraverso la verità dei fatti e dei numeri".
In molti mi hanno chiesto cosa sono i Team: si tratta di un progetto che vuole mettere in campo "un'organizzazione capillare di nostri Team in ciascuna delle 61.000 sezioni elettorali, composta ognuna da 300 famiglie. Nostri uomini e donne che possano contattare queste famiglie e spiegare qual è la realtà delle cose", come ha ricordato ieri Berlusconi.
Ti ringrazio per l'attenzione e, soprattutto, per quello che farai a sostegno del nostro presidente e di quanto sta realizzando, pur tra mille insidie e difficolta', il nostro Governo del fare.

Cordialmente,

on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL