martedì 19 ottobre 2010

La Mara verità.

La ministra a tutto braccio da Piroso invita Verdini, Dell'Utri & co. a fare un passo indietro. E "ammonisce" Tremonti. E se la coordinatrice unica del Pdl diventasse lei?

Di Mara Carfagna si può dire tutto, tranne che sia banale. Nel faccia a faccia con Antonello Piroso a Niente di personale, la ministra si toglie un po' di sassolini dalla scarpa e, soprattutto, parla con estrema chiarezza su alcune vicende, in particolare sulla "faida" all'interno del Pdl e sui casi Brancher, Cosentino, Verdini, Dell'Utri, ossia la "cassetta di mele marce" di cui ha parlato Giulio Tremonti.

Carfagna dice che anche per loro vale il principio della presunzione d'innocenza fino alla sentenza definitiva, tuttavia "in politica esiste anche un altro principio, che vuole che non soltanto ciò che non è lecito imponga di fare una riflessione sul mantenere o meno un incarico, ma ci sono determinate condizioni che impongono un'assunzione di responsabilità e, a volte, un passo indietro sarebbe anche un gesto che aiuterebbe a fare chiarezza e dissipare i dubbi che inevitabilmente rischiano di gravare sull'intera struttura di un partito". Traduzione: dimettetevi e ne beneficeremo tutti.

"Quanto devono faticare le donne", sospira a un certo punto Carfagna, che interrogata da Piroso sul commento che Tremonti avrebbe dato alle ministre (chiamandole "un po'isteriche") risponde: "dubito che Tremonti possa aver detto una cosa del genere, se l'avesse detto sarebbe poco simpatico: se un ministro uomo reclama risorse per fare al meglio il suo mandato, è un uomo responsabile che sa il fatto suo, se lo fa una donna, è un'isterica". Attento Giulio: Mara e Mariastella Gelmini sono sul piede di guerra. Entrambe stanno parlando all'unisono sui temi interni al partito ed entrambe ce l'hanno con te.

Carfagna è anche simpatica, quando ride dicendo a Piroso che "il problema è che purtroppo non mi chiedono più di fare servizi fotografici, l'età ormai avanza". Non avrebbe mai ironizzato fino a un paio d'anni fa sul suo passato. E durante l'intervista si è anche confessata dicendo di avere provato imbarazzo per essere stata "catapultata" nella politica, ma fino a un certo punto, ossia fin quando "ho imparato a misurarmi col consenso in condizioni non certo favorevoli". Dopo i 58mila voti presi in Campania, Mara è un'altra persona ed ora non fa sconti a nessuno. Secondo voi è pronta a fare la coordinatrice unica del Pdl?

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