giovedì 31 dicembre 2009

Risultati Scudo Fiscale.

Lo scudo fiscale ha permesso il rimpatrio di 95 miliardi di euro. Il ministero dell’Economia ha fatto sapere che "su questo volume, il 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia". Il gettito derivante dai rimpatri di capitali dall’estero vale "ben oltre i 6 punti di pil".
Lo scudo fiscale ha totalizzato 95 miliardi di euro (pari a 190.000 miliardi di vecchie lire) per volume delle operazioni e di questo ammontare, il 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia. Il Tesoro ha spiegato che questi numeri "marcano uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell'Italia". Nella nota si precisa anche che "il termine di riapertura delle operazioni di rimpatrio con maggiorazioni di aliquota ad aprile 2010 è ultimo e definitivo. L'alternativa in tutti i Paesi G20 è costituita solo dall'applicazione delle nuove e molto efficaci norme antievasione".
Sui 95 miliardi di euro, il 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia. "Sono numeri - prosegue la nota di via XX Settembre - che marcano uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell'Italia. E anche di intelligenza. L'impegno dei principali Paesi del G20 è infatti nel senso che: 'Il tempo dei paradisi fiscali è finito per sempre'. Portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più, né economicamente né fiscalmente. Il rendimento è minimo, il rischio è massimo".

domenica 27 dicembre 2009

"Ora riforme per modernizzare lo Stato"

Collegamento telefonico con la "Comunità incontro" di don Pierino Gelmini. Il premier rilancia la stagione di riforme istituzionali: "Nel 2010 faremo tutte le riforme per modernizzare lo Stato in tutti i suoi comparti. Tantissimi italiani ci incoraggiano ad andare avanti: due italiani su tre sono con noi". E assicura: "La maggioranza è coesa".

Terni - "Seguendo il tuo esempio, io non mollerò e continuero nell’attività di governo che ha fatto molto bene. Ci dedicheremo alle riforme per modernizzare lo Stato in tutti i suoi comparti. Tantissimi italiani ci incoraggiano ad andare avanti: due italiani su tre sono con noi". Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che nel corso di un collegamento telefonico con la "Comunità incontro" di don Pierino Gelmini, ricordando che "la maggior parte degli italiani sostiene il Governo".
La ripresa dei lavori: "Il 7 gennaio con la ripresa dell’attività spero che tutti i segni che ho sul viso siano spariti". Berlusconi è già pronto a tornare al lavoro e a mettere in campo tutte quelle riforme necessarie al Paese per il bene comune: "Il 2010 sarà l’anno delle riforme in tutte le direzioni". "Sempre una volta di più dico che l’amore vince su tutto, non solo sull’odio che rende violente contro l’avversario politico le menti più fragili - ha continuato il premier nel collegamento telefonico - al contrario di ciò che noi facciamo perchè noi rispettiamo l’avversario politico".
Lavorare per il bene: Poi il presidente del Consiglio ha voluto lanciare un invito al proprio Paese: "Mettiamoci insieme, tutti noi, persone di buona volontà, che credono nell’amore e che credono che l’amore possa vincere l’invidia e l’odio. I nostri avversari hanno ironizzato, dicendo che noi stiamo quasi dando vita ad un partito dell’amore. Lo dico senza ironia: è proprio così". Poi, Berlusconi ha aggiunto: "Intendiamo essere tutti uniti tra coloro che amano e rispettano gli altri, per portare avanti il duro lavoro che ancora ci aspetta, per fare migliore il nostro Paese e per dare a tutti i ragazzi la possibilità di realizzarsi e di guardare al futuro con sicurezza".

venerdì 25 dicembre 2009

Gli auguri del Presidente Silvio Berlusconi.

Gentile Gabriele,
La ringrazio per il sostegno e l'incoraggiamento di questi giorni. Mi ha molto confortato sapere di essere circondato e sostenuto dall'affetto di tante persone come Lei, che vogliono costruire e non distruggere, che vogliono il bene di tutti e a nessuno augurano il male.
Come sa, ho ripreso a lavorare perchè tante sono ancora le cose da fare per mantenere fede al mio impegno con Lei e con tutti gli italiani: cambiare in meglio la nostra Italia.
Chiedo a Lei e a tutti coloro che partecipano al network on line, Forzasilvio.it, un doppio sforzo: regalare un’iscrizione al Popolo della Libertà e far registrare un altro amico su www.forzasilvio.it
Come ho detto due domeniche fa a Milano in Piazza Duomo, l'obiettivo della campagna di tesseramento del Pdl è raggiungere un milione di adesioni. Un milione di persone che chiamo a lavorare insieme a noi a favore del bene del nostro Paese e degli italiani. Le chiedo di essere al mio fianco per raggiungere questo obiettivo e Le chiedo anche di diffondere ulteriormente Forzasilvio.it, per fare in modo che il maggior numero di nostri sostenitori possa continuare a ricevere informazioni dirette sull'attività del governo. Troppo grande è la distanza fra quello che il governo fa e quello che i cittadini vengono a sapere per colpa della disinformazione dei giornali e della tv. Forzasilvio.it serve anche a questo: a colmare questa distanza.
Grazie per quello che farà. Auguro a Lei e a tutti i Suoi cari di trascorrere un Natale sereno e che il nuovo anno Le consenta di realizzare tutti i desideri di bene e di amore che sono nel Suo cuore.
Cordialmente
Silvio Berlusconi

giovedì 24 dicembre 2009

"Basta con il disfattismo e con l'odio"

Il premier telefona a Radio Anch'io : "Mi aspetterei che tutte le fabbriche del disfattismo e del pessimismo la smettano di produrre un'atmosfera che non è soltanto di odio e di violenza nella politica ma che è anche negativa sul piano dei consumi e degli investimenti". E sulla crisi: "La ripresa ci sarà, abbiamo fatto una Finanziaria senza alzare le tasse e senza introdurne di nuove". Sulla criminalità ribadisce: "Vogliamo sconfiggere definitivamente la mafia".

RIPRESA: "La ripresa ci sarà perché tutti gli indicatori vanno in questa direzione". Così risponde il premier a una domanda sulla possibilità che nel 2010 l'economia torni a crescere. Il presidente del Consiglio ha detto poi di aspettarsi "che tutti reagiscano positivamente, con fiducia e ottimismo perché senza ottimismo non si va da nessuna parte". "Tutti dovremmo metterci in testa - ha proseguito Berlusconi - che per uscire dalla crisi si deve avere fiducia in noi e guardare con ottimismo al futuro. Solo un esempio: tutte le categorie, che non hanno nulla da temere dalla crisi perché sono garantite, come i lavoratori pubblici che non saranno licenziati dallo Stato e che hanno avuto un incremento di oltre il 3% nel 2009 usufruendo di un maggior potere d'acquisto o i pensionati, dovrebbero decidere di non cambiare i loro consumi e il loro stile di vita". Al contrario, ha proseguito, "il fatto di insistere sempre su questa crisi e di creare paura in tutti produce la crisi perché a furia di dire una cosa alla fine si avvera. Questo dovremmo tenerlo presente per uscire prima e meglio degli altri concittadini europei da questa crisi che certamente è grave e profonda e di cui noi italiani non abbiamo nessuna colpa".
FINANZIARIA: "Sulla Finanziaria ho sentito troppe critiche infondate: noi abbiamo fatto una Finanziaria che non ha consentito l'attacco alla diligenza, cioé con tutti i parlamentari che cercavano di portare a casa qualcosa per le loro clientele; abbiamo fatto una Finanziaria di 9 miliardi di euro, senza alzare le tasse esistenti e senza introdurre nuove tasse". "In questo momento il fatto di non aver messo le mani nelle tasche dei cittadini è certamente un merito grande del nostro governo".
CONTI PUBBLICI: "In un momento di crisi il nostro sistema ha dato la dimostrazione di essere solido a cominciare dalla solidità delle banche" e il governo è riuscito a "mantenere i conti pubblici in ordine cosa che non è riuscita a molti paesi europei".
GOVERNO: "Sono stati 18, 19 mesi di lavoro straordinario di tutto il governo e di una squadra davvero eccezionale". Così il premier Silvio Berlusconi nel corso di un collegamento telefonico con 'Radio Anch'iò. Nel riassumere i risultati conseguiti dall'esecutivo, il presidente del Consiglio ha sostenuto che il governo ha "risposto bene a tutte le emergenze su cui si è dovuti intervenire", ricordando la "tragedia" della Campania, così come quella dell'Aquila. Berlusconi ha quindi sottolineato i meriti dell'esecutivo sia per come ha affrontato la crisi, mantenendo in ordine i conti pubblici, che per quanto fatto nella lotta alla criminalità organizzata.
MAFIA: "La mafia è un fenomeno patologico che noi vogliamo sconfiggere definitivamente negli anni che restano di questa legislatura". Nel riassumere i risultati perseguiti dal governo nel 2009, il premier ha detto: "Vorrei far notare che, nonostante le accuse che sono state rivolte soprattutto al presidente del Consiglio, nessun governo mai nella storia della Repubblica ha agito con così tanta determinazione e efficacia nella lotta alle organizzazioni criminali".
L'AQUILA: Nell'affrontare il terremoto dell'Aquila è stato fatto un "miracolo", anche perché "lo Stato ha fatto finalmente ciò che uno Stato civile deve fare: stare vicino ai cittadini nel momento in cui questi avevano massimamente bisogno di essere aiutati". E' un passaggio dell'intervista di Silvio Berlusconi al direttore del Giornale Radio Rai Antonio Preziosi nel corso di un collegamento con 'Radio anch'io" , la trasmissione di RadioUno andata in onda dall'Aquila. Nell'intervista, la prima dopo l'aggressione di Milano, Berlusconi ha ringraziato tutti quelli che sono stati coinvolti nell'assistenza dei terremotati ed in particolare lo "straordinario" capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.
"UN MIRACOLO": Quindi il premier ha ricordato quanto fatto in Abruzzo: un "miracolo", ha detto, che "ha permesso di dare le case a tutti coloro che le avevano perse e cioé aver creato dal nulla una città di oltre 30 mila abitanti in pochi mesi. Di questo dobbiamo essere, tutti come cittadini italiani, estremamente orgogliosi perché mai a seguito di una catastrofe naturale i Paesi hanno saputo reagire nel modo in cui abbiamo saputo reagire noi". "Mi hanno riferito - ha proseguito il Cavaliere - che una trasmissione televisiva abituata a fare critiche anche dure al governo, ha mandato i suoi inviati tra gli abitanti dell'Aquila nuova, quella che non è stata ricostruita perché per farlo occorreranno molti anni, per cercare invano qualcuno che formulasse delle critiche all'operato della nostra Protezione Civile, ma hanno trovato nessuno. Credo che sia da sottolineare il fatto che tutti i cittadini dell'Aquila a cui lo Stato ha dato una casa moderna e con tutti i comfort portino nei loro cuori un sentimento di gratitudine, vera e profonda, nei confronti di tutti gli operatori dello Stato. La lezione dell'Aquila è stata proprio questa: lo Stato, finalmente, ha fatto quello che uno Stato civile deve fare, ossia stare vicino ai cittadini quando i cittadini hanno massivamente bisogno di essere aiutati".

"Valori cristiani sempre presenti nel nostro governo"

Il presidente del Consiglio scrive a Benedetto XVI per ringraziarlo della sua vicinanza dopo l'aggressione subita: "Le Sue parole mi sono state di grande conforto". Poi assicura il pontefice: "Il mio governo adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale". Lettera accolta con piacere in Vaticano.

Momento di riflessione: "Il Natale è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica", scrive ancora Berlusconi.
I valori cristiani: Sono "sempre presenti" nell’azione del governo, che è impegnato ad adottare misure necessario a garantire "la serenità e la pace sociale". "La speciale attenzione che il Santo Padre rivolge all’Italia - sottolinea il presidente del Consiglio- è testimoniata dalla sollecitudine dimostrata in occasione del tragico terremoto de L’Aquila, quando egli, nel corso della visita, dopo aver affermato la sua vicinanza alle popolazioni colpite ha detto: Vorrei abbracciarvi ad uno ad uno".
Serenità e pace sociale: "Posso confermare che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto, che adotterà - assicura il premier - tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale. Nel rinnovare a lei e a sua santità gli auguri più devoti, le invio i più fervidi saluti".
Accolta con piacere in Vaticano: "Gli auguri fanno sempre piacere": è l’unico commento, informale, che si strappa da ambienti vaticani sul messaggio natalizio inviato da Berlusconi. Nulla trapela su come il pontefice deciderà di rispondere alla lettera del presidente del consiglio. Di certo c’è che Ratzinger - come di consueto - parlerà dell’Italia durante la benedizione "Urbi et Orbi" che impartirà il giorno di Natale dalla loggia centrale di San Pietro. In quell’occasione il Papa potrebbe far riferimento anche agli auguri di Berlusconi come a quelli, tradizionali, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

martedì 22 dicembre 2009

Berlusconi ai lettori: "A Natale? Tessera del PDL"

Gli auguri di Natale del presidente del Consiglio dal sito de ilGiornale.it "a tutti gli italiani che amano la libertà". Poi l'idea-regalo: "A voi e a tutti i vostri amici regalate una tessera del Pdl. Ci darete più forza per continuare a resistere e a lavorare per il bene di tutti".

Gli auguri di Natale di Silvio agli italiani su ilGiornale.it
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un audio ha voluto far sentire la sua voce con un messaggio di vicinanza ai lettori in occasione delle feste natalizie. "Che possiate realizzare tutti i progetti, tutti i sogni che portate nella vostra mente e nei vostri cuori. Per voi e per tutti i vostri cari" l’augurio del presidente del Consiglio. Poi un messaggio "a tutti gli italiani che amano la libertà" con un’idea-regalo particolare: "A voi e a tutti i vostri amici regalate una tessera del Pdl". Il premier sottolinea il significato politico dell’iniziativa: "Ci darete più forza per continuare a resistere e a lavorare per il bene di tutti".

domenica 20 dicembre 2009

Il rapporto annuale della Guardia di Finanza

Dati record per la lotta all'evasione e per quella contro i patrimoni della mafia.
La Guardia di Finanza ha presentato il suo tradizionale "Rapporto annuale" relativo ai primi 11 mesi del 2009. Ecco un po' di cifre per comprendere qual è la portata dell'illecito nel nostro Paese. Grazie all'azione dell'Arma, l'Agenzia delle entrate ha riscosso 7,4 miliardi di euro a seguito della lotta all'evasione. E' la somma più alta mai incassata dal Fisco italiano per le attività di controllo. Inoltre, nelle operazioni contro i patrimoni della mafia, sono stati indagati 5.279 soggetti (tra persone fisiche e società) e sequestrati beni per circa 2 miliardi di euro. Un dato record, visto che rispetto al 2008 le confische sono raddoppiate. Sono state inoltre arrestate 465 persone e indagate altre 5.100 per i reati di riciclaggio, usura, falsificazione dei mezzi di pagamento e reati bancari e finanziari. La GdF ha altresì sequestrato profitti illeciti per 2,9 miliardi di euro. Ha scoperto redditi non dichiarati per 30 miliardi di euro ed Iva evasa per oltre 5 miliardi: sono stati individuati oltre 8 mila tra evasori totali e paratotali.Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 85 milioni di prodotti recanti marchi italiani contraffatti, 3777 apparecchi da intrattenimento e videogiochi non autorizzati o non collegati alla rete telematica dei Monopoli, 451 centri di raccolta scommesse di bookmaker stranieri. Hanno inoltre scovato 6.420.000 Gratta e vinci falsi (+138% sul 2008). Sul fronte del lavoro, sono stati scoperti quasi 5.700 datori di lavoro che hanno impiegato 26.300 dipendenti in nero o irregolari, tra cui 4.600 cittadini extracomunitari.
Il generale D'Arrigo - comandante generale delle Fiamme Gialle - è molto soddisfatto: "I buoni risultati raggiunti quest'anno confortano le nostre scelte strategiche. Non sono conseguenti a picchi di verifiche, ma il risultato di una media molto elevata di efficacia delle attività di controllo. Abbiamo investito molto in formazione e ci siamo concentrati su alcuni filoni. Siamo particolarmente orgogliosi non tanto del volume del gettito recuperato a tassazione, quanto del suo aumento. C'era un livello di rischio in Italia per gli evasori molto basso, lo stiamo facendo aumentare. E' questo - ha concluso - che li convincerà a pagare". Un ultimo allarme in vista del Natale. Secondo la GdF bisogna stare attenti all'atto di acquistare giocattoli. Sono infatti sempre più diffusi i prodotti non sicuri. Nel 2009 sono stati sequestrati 22 milioni di giocattoli fuori norma, un quantitativo nove volte superiore rispetto al 2008. Un "aumento esponenziale", ha sottolineato il generale di Brigata Giuseppe Vicanolo, legato all'aumento del flusso dei traffici di merci contraffatte che le organizzazioni criminali hanno potuto realizzare approfittando della crisi economica.

venerdì 18 dicembre 2009

L'UFFICIO DI PRESIDENZA HA PRESENTATO LE CANDIDATURE

La lista dei candidati del centro destra alle regionali di marzo inizia a prendere corpo. L’ufficio di presidenza del Pdl, riunitosi per la prima volta senza Silvio Berlusconi ricoverato in ospedale dopo l’aggressione di domenica a Milano, ha infatti ufficializzato alcuni nomi.Arriva la conferma per Roberto Formigoni in Lombardia e la candidatura di Giuseppe Scopelliti in Calabria, di Renata Polverini nel Lazio e di sandro Biasotti in Ligura. Vittoria poi per la Lega che schiererà i suoi candidati in Piemonte (Roberto Cota) e Veneto (forse Flavio Tosi invece di Luca Zaia). Resta ancora da sciogliere invece il nodo della Campania così come per alcune regioni del Sud, come ad esempio la Puglia, il vertice del Pdl ha deciso di prendere tempo in attesa di capire le intenzioni dell’Udc.Nonostante la scelta di confermare Formigoni alla guida del Pirellone fosse stata resa nota già da diversi giorni, l’arresto dell’assessore regionale al Turismo Piergianni Prosperini, dà all’ufficializzazione della candidatura una valenza diversa. Come a dire che Formigoni gode della fiducia e della stima incondizionata del Pdl.Nome già noto da tempo poi era quello di Renata Polverini, una candidatura che ha avuto in Gianfranco Fini il principale sponsor. Superate le ultime resistenze di una parte interna al Pdl dubbiosa sulla possibilità di concedere due grandi regioni alla Lega, l’ufficio di presidenza ha potuto ufficializzare che in Veneto e Piemonte a rappresentare la maggioranza sarà un esponente del Carroccio. Una decisione che ha scatenato l’ira dell’attuale governatore del Veneto Giancarlo Galan pronto a correre di nuovo per la presidenza della Regione anche da solo. Galan definisce la decisione presa a Roma «peggiore di un tradimento» e promette battaglia. L’idea che circolava nei mesi scorsi era di presentare comunque una lista a suo nome. Decisione per il momento non ufficializzata. Quanto al suo successore, i giochi sono ancora aperti: Umberto Bossi infatti dovrà scegliere tra Luca Zaia, ministro dell’Agricoltura e nome in pole position, oppure Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona. L’eventuale corsa di Zaia apre però un problema all’interno del governo e cioè l’assegnazione della poltrona di ministro. Le intenzioni dei lumbard sono di conservare l’Agricoltura in quota leghista, ipotesi però ancora da discutere con il resto degli alleati. Per questo sembrano salire le quotazioni di Tosi.In Piemonte invece sembra certa la corsa del capogruppo alla Camera Roberto Cota contro l’attuale presidente Mercedes Bresso. Resta invece ancora insoluto invece il problema Campania. Il vertice del Pdl avrebbe deciso di rinviare la decisione per discutere il problema direttamente con Berlusconi. Il passo indietro di Nicola Cosentino appare ormai scontato, ma l’intesa sul sostituto ancora non c’è. Rinviate poi le decisioni anche sulle regioni meridionali (tra i fautori di un rinvio delle scelte ci sarebbe il ministro Raffaele Fitto) con l’obiettivo di agganciare l’Udc. Non è mistero infatti che lo stesso Berlusconi abbia insistito più volte sulla possibilità di poter siglare intese locali con i centristi. E la scelta del candidato della Puglia potrebbe essere l’occasione.Per il momento poi restano vuote le caselle delle regioni rosse su cui alcuni dirigenti del Pdl hanno chiesto del tempo per un ulteriore approfondimento prima scegliere.

giovedì 17 dicembre 2009

Ben tornato Presidente!

Il premier Silvio Berlusconi ha lasciato l'ospedale San Raffaele di Milano. Il presidente del Consiglio, con un vistoso cerotto sopra il naso era sorridente e ha salutato cronisti e fotografi presenti all'uscita di via Olgettina da dove è partito il corteo di auto. Il premier è arrivato ora a villa san Martino ad Arcore. "Se cambiano i toni della politica il mio dolore non è inutile", ha detto Berlusconi.

Il premier offre un patto democratico a Pd e Udc

Il Cavaliere a Bersani e Casini: "Intesa democratica contro l'odio. Sì alle riforme costituzionali". Ai suoi dice: dal leader Pd segnali di buona volontà. L’ex An? Punta a un gruppo autonomo.
di Adalberto Signore

- «Va bene, proviamoci...». Niente conferenza stampa di fine anno, niente sera di Natale tra i terremotati a L’Aquila e, soprattutto, niente apparizioni pubbliche per almeno 15 giorni. Quello che aspetta Silvio Berlusconi dopo che oggi lascerà il San Raffaele di Milano sarà un vero e proprio isolamento «mediatico» in quel di Arcore. Al punto che scorta e servizi di sicurezza stanno anche studiando l’eventualità di una sorta di «zona cuscinetto» nei pressi di Villa San Martino per evitare che telecamere e cronisti passino le feste di Natale appostati davanti al cancello. Un silenzio, quello del premier, che sarà come al solito interpretato in questa o quella direzione.
E che servirà a Berlusconi per ragionare a bocce ferme sulla situazione e valutare con calma eventuali cambi di strategia. Tra cui si fa strada l’idea di «una stagione nuova» che dia vita non solo a «un clima diverso» ma anche a «un percorso riformatore». Parole che seppure in privato il Cavaliere arriva a pronunciare davanti all’insistenza delle cosidette «colombe», da Gianni Letta a Fedele Confalonieri fino a Paolo Bonaiuti. E non è un caso che sin dalla mattina sia proprio il portavoce del premier a insistere sui «segnali di buona volontà» registrati nel faccia a faccia tra Berlusconi e Pierluigi Bersani.
Ed è in questo quadro che l’ufficio di presidenza del Pdl riunito a via dell’Umiltà mette nero su bianco l’idea di «un patto democratico tra le maggiori forze politiche che segni chiaramente i confini della normale dialettica». Una proposta che ha come interlocutori Pd e Udc, visto che il documento sottolinea «i segnali di apertura dell’opposizione a partire dalle dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini e Pierluigi Bersani». Il Pdl, dunque, dà la sua disponibilità ad abbassare i toni nel tentativo di aprire una stagione nuova. Seppure sottolineando con forza che in questi mesi Berlusconi è stato «vittima di un’aggressione frutto di una campagna di odio senza precedenti».
Il senso del ragionamento è chiaro e riflette in buona parte quelle che restano le perplessità di Berlusconi. L’appello al Pd, infatti, non può non implicare che Bersani rinneghi la linea di Antonio Di Pietro prendendo le distanze dall’Idv. Un’ipotesi che il Cavaliere continua a considerare «lontana». Ed è proprio con questo spirito che il premier decide di cedere all’insistenza delle «colombe». Proviamoci - è il senso del suo ragionamento - anche se non credo che saranno mai in grado di isolare i facinorosi. Convinzione ribadita anche alla luce della puntata di Ballarò di martedì sera. «Io non sono neanche lontanamente vicino a come mi dipingono quei pazzi che erano in studio», ha ripetuto ieri in più d’una telefonata. Che poi un tentativo di riallacciare il dialogo sia «dovuto» è altra cosa, perché - ripete più d’un ministro - è «doveroso» cercare di trarre del bene da quanto accaduto in piazza Duomo e non dare più «alibi» a chi continua a dire che è il Pdl che avvelena i pozzi.
Ma oltre al tentativo di una pax «esterna», nell’ufficio di presidenza del Pdl si prova anche a siglare una pax «interna». Con concessioni alla linea di Gianfranco Fini che non sono certo di poco conto: il via libera alla candidatura della finiana Renata Polverini nel Lazio e l’apertura di credito sul tema della cittadinanza su cui - si legge nel documento - «proseguirà l’approfondimento avviato dalla consulta Affari costituzionali in parallelo dell’iter dei lavori parlamentari». Il giorno delle colombe, dunque. Anche perché la bozza del documento viene concordata telefonicamente dai coordinatori proprio con Berlusconi. Che decide di mandare segnali di fumo sia all’opposizione che a Fini. Anche se questo non significa certo che il Cavaliere abbia scordato gli ultimi mesi di attriti, tanto che ancora nei giorni scorsi confidava in privato a più di un interlocutore tutti i suoi dubbi. Fini non si fermerà - è il senso del ragionamento - finché non riuscirà nel suo obiettivo di costituire un gruppo parlamentare autonomo.

mercoledì 16 dicembre 2009

Gli 007: "Basta bagni di folla, Berlusconi è a rischio!"

Troppi rischi sull’incolumità del premier. Il comitato parlamentare sui servizi segreti guidato da Francesco Rutelli non si nasconde: «Sebbene l’aggressione di Massimo Tartaglia a Silvio Berlusconi sia stato un gesto isolato, il presidente del Consiglio deve essere più prudente nei contatti con la folla». La sua sicurezza, ha ribadito il leader centrista, «è un bene nazionale» e il rischio che da un episodio così grave possa derivare «una crescita del pericolo di emulazione» è altissimo. La fitta giornata di incontri al Copasir, iniziata con l’audizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e del direttore del Dis (l’organismo di controllo degli 007), Gianni de Gennaro, è servita a fissare alcuni paletti: serve maggiore prudenza e soprattutto sarà necessario dire qualche «no» in più: «Certe cose - ha sottolineato Rutelli - Berlusconi non le può fare perché ora il pericolo è più alto di prima e in qualche momento va posto uno sbarramento». Anche perché quando il capo del governo va in luoghi pubblici, come ha chiarito l’ex vicepremier, «la competenza è dei servizi segreti».Si spengono intanto le ultime critiche alla gestione della sicurezza attorno a Berlusconi al termine del suo comizio a Milano. «C’era un tale numero di guardie del corpo e addetti alla sicurezza che è da considerarsi quasi un evento accidentale che possa essere filtrato e passato l’oggetto che lo ha colpito». Getta acqua sul fuoco anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Tutto è stato fatto nel miglior modo possibile, anche i cosiddetti “interventi preventivi” di forze dell’ordine e servizi segreti». Ma l’asticella dell’allarme segna rosso: «Da tutte le analisi fatte dai servizi nell’ultimo periodo - è la sintesi di Rutelli - è emersa una crescente preoccupazione sul fatto che ormai sono molti i punti di tensione nel nostro Paese». E visto che l’esuberanza del premier «rende di fatto impossibile impedirgli dei contatti fisici con il pubblico», qualcosa dovrà cambiare. Certe «falle» nella sua sicurezza personale vanno evitate, come suggerisce il deputato Pdl e membro del Copasir Carmelo Briguglio: «L’attuale dispositivo, che si è confermato lacunoso e inadeguato, va radicalmente modificato».

martedì 15 dicembre 2009

Politica e internet. La proposta del PDL

Le polemiche di questi giorni confermano il ruolo centrale che internet ha assunto anche nella politica italiana, come luogo di un dibattito politico permanente. Internet è e deve rimanere un luogo di libertà di espressione ma non è un luogo al di sopra delle leggi. Bene fa il governo a tenere sotto osservazione siti e pagine sui social network che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere e a perseguire chi si macchia di tali reati, avvalendosi delle leggi vigenti.
Il PDL invita il governo a valutare due possibili linee di intervento:
1. Stabilire un dialogo permanente con chi ha la responsabilità dei social network per facilitare e velocizzare la rimozione di contenuti odiosi e l’individuazione dei singoli responsabili.
2. Costituire una task force permanente con gli esperti e gli operatori del settore, per individuare insieme quali misure adottare per garantire che la rete sia un luogo di libero confronto di idee e non una palestra di odio. Aprire un sito dedicato, dove accogliere su questo tema i contributi di tutti gli italiani che vorranno partecipare alla discussione.
“Si tratta di impedire – commenta l’on. Antonio Palmieri, responsabile internet PDL - che la spazzatura dell’odio sommerga la rete. Libertà di espressione non significa libertà di insulto o istigazione a delinquere. Internet non è una arena dove esprimere il peggio di sé. Dobbiamo educarci tutti a usarla liberamente ma responsabilmente”.
"Internet deve essere un ambito di discussione, di cultura - afferma Antonio Giordano, vice responsabile internet PDL - e di vero confronto, non una piazza dove vince chi grida e chi insulta di più."

lunedì 14 dicembre 2009

Silvio non mollare mai!

Caro Presidente,
io e il mio coordinamento cittadino le esprimiamo il più sincero augurio di pronta guarigione.
Siamo certi che presto la rivedremo più forte di prima sul palco ad inneggiare alla Libertà, il dono più grande che Dio abbia concesso all'uomo.
Purtroppo stiamo attraversando un periodo dove l'odio sta prendendo il sopravvento sulla gente e lei ne sta subendo le conseguenze più di chiunque altro.
"Perchè mi odiano...?" lei dice, mentre si sta facendo in quattro da anni per il proprio Paese.
Non so rispondere, ma è certo che questo odio è figlio di quell'invidia che più descrive i "sinistri" (come li chiamo io, amichevolmente...).
Invidia nel vedere un uomo riuscire dove tanti hanno fallito e tuttora falliscono, e per questo sfuggire alla comune comprensione in quelle piccole menti che sono le sinistre comuniste.
Inconcepibile per loro vedere arrivare al successo un uomo, vederlo realizzato e vedere realizzarsi i propri sogni.
Mentre al contrario, caro Presidente, lei è un esempio per tutti noi!
Sappiamo che ha il morale a terra più per il gesto d'odio nei suoi confronti che per il dolore fisico.
Ma non si scoraggi. Non molli mai! Per tutti noi che le vogliamo bene e la apprezziamo.
Siamo tanti, ma tanti di più di quei matti e disadattati della sinistra italiana.

Tanti auguri.
Coordinamento Cittadino di Piubega (MN)

giovedì 10 dicembre 2009

Super Premier! Silvio, a te la Kriptonite ti fa un baffo!

"Sono un premier super, con oltre il 60% degli apprezzamenti". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale intervenendo a Bonn al congresso del Ppe ha ricordato che fino a qualche tempo fa il suo gradimento era intorno al 68%, prima che la sinistra cominciasse la campagna di calunnie. "Io pero’ sono sempre piu’ forte e la gente dice: ’mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi’?".Nel corso del suo intervento, il nostro premier ha osservato che nonostante le centinaia di procedimenti e le migliaia di udienze che gli garantiscono un record universale della storia, è stato sempre assolto: "Per fortuna e’ solo una parte dei giudici che sta con la sinistra, mentre i giudici soprattutto del secondo e terzo livello sono giudici veri come negli altri Paesi. In Italia succede un fatto particolare, di transizione, a cui dobbiamo rimediare. E cioe’: la Costituzione italiana dice che la sovranita’ appartiene al popolo, e’ il popolo che vota ed e’ il Parlamento che fa le leggi, ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinistra questo si rivolge alla Corte Costituzionale che ha undici componenti su quindici che appartengono alla sinistra. Di questi, cinque sono di sinistra in quanto di nomina del presidente della Repubblica e noi abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra. Quindi da organo di garanzia la Corte costituzionale si e’ trasformata in organo politico che abroga le leggi decise dal Parlamento. Quindi la sovranita’ oggi in Italia e’ passata da parlamento a partito dei giudici. Una situazione transitoria visto che stiamo lavorando per cambiarla, anche attraverso una riforma della Costituzione".Silvio Berlusconi ha inoltre ricordato la vicenda del Lodo Alfano, la quale per le alte cariche dello stato prevedeva che "durante il loro mandato si potessero dedicare completamente alla cura degli interessi del Paese. Ma anche questa legge e’ stata abrogata dalla Corte costituzionale che ha praticamente detto ai giudici ’riprendete la caccia all’uomo’ nei confronti del presidente del Consiglio.In Italia si e’ formato un partito dei giudici e poiche’ la sinistra e’ allo sbando e non riesce ad avere ragione con la politica, cerca di farlo attraverso i processi. Di fronte a questa situazione, abbiamo una grande maggioranza in Parlamento che lavorera’ per cambiare questa situazione anche con una modifica della nostra Costituzione".

mercoledì 9 dicembre 2009

Grande Alfano!

Alfano ai giudici: meno in tv, lavorare più in procure!

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha voluto ringraziare il "procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, per il tris di arresti (Raccuja, Nicchi e Fidanzati) con il quale ha tagliato il vertice di Cosa Nostra a Palermo". Questo dimostra, per il Guardasigilli, che "si può battere e vincere la mafia senza andare in tv o fare convegni. Anzi, lavorando di più in Procura e senza la luce delle telecamere, si arresta qualche latitante in più, quindi - ha concluso Alfano - qualche convegno in meno e qualche latitante in più fa bene al paese".

martedì 8 dicembre 2009

Il Papa bacchetta i media: "Intossicano le coscienze"

Attraverso i mass media "il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci". Celebrando in piazza di Spagna la solennità dell’Immacolata concezione, papa Benedetto XVI ricorda che Maria porta a tutti "una bella notizia", che "dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia" e "ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù ha vinto il male, l’ha vinto alla radice, liberandoci del suo dominio".
L'intossicamento da media: la celebrazione dell’Immacolata, "purezza in persona", perfetta trasparenza dell’anima nel corpo, è stata l’occasione, per il Papa, per una durissima critica a giornali, radio e televisioni, "colpevoli" di "intossicare" i cuori, "perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono". Il Santo Padre ha parlato della "città", ma facendo subito capire che non stava parlando solo di Roma, né solo delle città reali, ma anche di quel "villaggio globale" che sono ormai i media: "la città - ha spiegato - siamo tutti noi. Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo clima morale, in bene o in male. Nel cuore di ognuno di noi passa il confine tra il bene e il male e nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare gli altri, ma piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare se stesso". I mass media, ha insistito papa Benedetto XVI, "tendono a farci sentire sempre 'spettatori', come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti 'attori' e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri". Un meccanismo che aggiunge all’inquinamento dell’aria nelle città, che "in certi luoghi è irrespirabile", e che richiede "l’impegno di tutti", un "inquinamento dello spirito", "meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso". Un inquinamento, ha osservato il pontefice, che "rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia. La città è fatta di volti". "Le dinamiche collettive - ha avvertito il Pontefice - possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili". Di fronte a tutto questo, ha concluso, la Madonna "ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati".
L'amore per il prossimo: concludendo il suo discorso, papa Benedetto XVI ha voluto "rendere omaggio pubblicamente" alle tante persone impegnate in varie forme a "rispondere al male con il bene", sottolineando, con una ulteriore critica ai mass media, che "raramente fanno notizia". Il Papa ha parlato di "tutti coloro che in silenzio, non a parole ma a fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società". Ha quindi esortato i romani, e quanti vivono in città, a "prestare orecchio alla voce di Maria, mentre siamo affaccendati nelle attività quotidiane", una voce che invita a cambiare le cose "a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita. E la città - ha concluso - sarà più bella, più cristiana, più umana"

lunedì 7 dicembre 2009

Il presepe è pieno di extracomunitari...

"E' bello che si difendano le tradizioni, il crocifisso e il presepe ma, con una battuta ironica, dico che chi guarda il presepe vede che è pieno di extracomunitari". Con queste parole il presidente della Camera, Gianfranco Fini, torna sulle polemiche sollevate da alcune prese di posizione della Lega Nord. Fini non commenta direttamente l'attacco della Lega al cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ma ribadisce che "l'identità non è una fortezza sotto assedio, la nostra identità non preclusiva", e il fatto che le radici dell'Europa siano giudaico cristiane "non significa che oggi in Ue non ci siano altre identità". La battuta sul presepe scatena le repliche degli altri due relatori dell'incontro alla comunità di Capodarco su immigrazione e integrazione al quale partecipa Fini. È il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini a notare che, sì, ci sono molti extracomunitari nel presepe "a partire da Gesù Cristo". Pronta la replica di Fini: "Lui lo può dire". Infine si inserisce il presidente della commissione Antimafia Beppe Pisanu osservando che Gesù Cristo ha dovuto "chiedere anche l'asilo politico".

domenica 6 dicembre 2009

Agevolazioni fiscali per la casa.

36, 55, 3 e 4%. Il Fisco per una volta fa una faccia meno cattiva. Queste cifre sono agevolazioni – meno da tasse da pagare – per chi si avventura nell’acquisto di una casa oppure, più semplicemente, in spese di ristrutturazioni. Vediamo a quali condizioni è possibile beneficiarne.

Mettersi un tetto sulla testa approfittando della crisi. Un'idea che può avere la sua logica. Nel 2009, infatti, le vendite sono crollate del 15% e i prezzi sono scesi in media dell'8%. Potrebbe essere il momento giusto per acquistare un immobile. Com'è noto, per calcolare l'impegno economico per l'acquisto di una casa occorre aggiungere al prezzo dell'immobile un'altra serie di costi, tra cui l'eventuale commissione per l'agenzia, la parcella del notaio, le imposte. Mentre i primi due dipendono da fattori di mercato e dai tariffari professionali, il carico fiscale varia in base al fatto che si tratti o meno di una abitazione principale (sono previste agevolazioni fiscali per l'acquisto della "prima casa") e che il venditore sia un privato o un'impresa costruttrice.

Prima casa più leggera:
Se acquistate un immobile ad uso abitativo (e delle eventuali pertinenze: box, cantine ecc.) e "non di lusso":
- da un privato cittadino,
- da un'impresa non costruttrice, oppure
- da un'impresa costruttrice che vende un immobile ultimato da più di 4 anni,
siete tenuti a pagare le imposte di registro, ipotecarie e catastali (a un tasso agevolato) e non l'Iva. Questa imposta invece è dovuta se il venditore è un'impresa costruttrice che vende la casa entro i 4 anni dalla fine lavori.
Questi gli importi:
- imposta di registro: 3% calcolato sul valore catastale e non su quello commerciale (il vero prezzo d'acquisto dev'essere indicato nel rogito ma non ha alcuna rilevanza fiscale)
- imposta ipotecaria: 168 euro (importo fisso),
- imposta catastale: 168 euro (importo fisso).
- Iva (se dovuta): 4% calcolato sul valore d'acquisto (e non sul valore catastale).
Per la prima casa è prevista anche una riduzione del 30% sulla parcella notarile per il rogito.
Per ottenere queste agevolazioni:
- dovete essere residenti nello stesso comune dell'immobile che acquistate o dovete trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall'acquisto,
- non dovete possedere altri immobili nello stesso comune,
- non dovete avere già usufruito delle agevolazioni "prima casa" per qualsiasi altro immobile su tutto il territorio nazionale.

sabato 5 dicembre 2009

Dare credito al pentito Spatuzza è una follia tutta italiana.

Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza rappresentano una follia tutta italiana. La follia è quella di immaginare di dar credito a chi parla dopo 11 anni dall’arresto, chi è stato autore materiale di efferati delitti tra cui quello di don Puglisi e lo strangolamento e scioglimento nell’acido del dodicenne Di Matteo, chi ha procurato un aborto ad una studentessa incinta di un boss palermitano. Questa persona dopo 11 anni coinvolge il presidente del Consiglio e trova ascolto presso la magistratura oltrechè, purtroppo, presso parte del mondo politico. Da tutto ciò appare l’impazzimento di alcuni magistrati che sembrano volere attuare un vero e proprio colpo di stato per via giudiziaria.
Lo ha dichiarato il deputato del Pdl, Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera.

Mai così tanti successi contro la criminalità organizzata!

GOVERNO BERLUSCONI - Maggio 2008/ottobre 2009 -
Differenza rispetto ai 18 mesi precedenti

OPERAZIONI DI POLIZIA
377 +53%
ARRESTI
3.630 +22%
LATITANTI ARRESTATI
282 +87%
Tra 30 più pericolosi
15 +67%
Tra i 100 più pericolosi
37 +131%
BENI SEQUESTRATI
5.629 milioni di euro +56%
BENI CONFISCATI
1.753 milioni di euro +364%

Penso che non servano tante altre parole descrittive per valutare la bontà del lovoro fatto dal Governo Berlusconi.
Grazie Sivio di esistere !!!
(non mollare mai)

venerdì 4 dicembre 2009

Decoder obbligatorio? E allora aumenta il prezzo.

Esplode il caro-consumatori nelle zone dove è in corso lo switch off. In Trentino addirittura +20%, in Campania occhio all'antennista.

È in corso il passaggio dalla tv analogica a quella digitale terrestre. Data la situazione, i prezzi dei decoder stanno cambiando? Sì, in aumento.Inchiesta in tre regioniPer saperlo, tra settembre e ottobre la rivista Altroconsumo è andata a verificarlo nelle regioni che in questo periodo stanno effettuando lo "switch off", il passaggio: Trentino Alto Adige, Lazio, Campania.
Il caso più preoccupante è quello del Trentino Alto Adige: a transizione in corso, nel giro di un mese i prezzi sono lievitati del 13%, con punte del 20%. Un esempio? A settembre il decoder interattivo Telesystem in un punto vendita di Trento costava 79,90 euro, mentre solo un mese più tardi lo stesso negozio lo vendeva a 99 euro (+ 24%).
La situazione è altrettanto losca nel Lazio e in Campania, anche lì i prezzi dei decoder sono saliti prima del passaggio al digitale terrestre.
Variazione prezzi decoder settembre/ottobre 2009
Trentino Alto Adige : + 13%
Campania : + 2,5%
Lazio : + 1,3%

D'altra parte, in Campania si assiste a un altro fenomeno. Con il passaggio alla tv digitale, antennisti ''spregiudicati'' che chiedono soldi per sintonizzare i canali (operazione che richiede poche e semplici mosse) giustificando l'esborso con necessari interventi tecnici. Per raccogliere le lamentele dei consumatori il Movimento difesa del cittadino da alcuni mesi ha attivato lo sportello Sos decoder.''Sono troppi i tecnici o presunti tali - spiega l'associazione - che chiedono cifre esorbitanti per operazioni semplicissime: il tutto senza tener conto di alcuni tariffari che, sebbene diversi da regione a regione, possono essere considerati quale punto di riferimento per gli utenti''. Per questo l'Mdc chiede l'intervento del Garante dei prezzi e della Guardia di Finanza.

giovedì 3 dicembre 2009

Dai! Silvio... non scherzare! Ci metti paura...

Silvio Berluisconi ha fatto una battuta all’inizio del suo intervento alla conferenza internazionale Italia-America Latina che a me personalmente non ha fatto ridere, anzi mi ha gelato il sangue nelle vene. Buttandola sul ridere ha dichiarato che presto farà le valige e se ne andrà a Panama...
Sentirà la mancanza di Repubblica, L’Unità, Annozero e i pm, il presidente del Consiglio si è detto pronto a correre a casa, fare le valige e trasferirsi a Panama.

Dai! Silvio... non scherzare su queste cose. Ci metti paura!

Silvio non mollare mai!!!

martedì 1 dicembre 2009

C’è l’apocalisse: tutti in fila a "godersi" la morte.

Spopola il film catastrofista 2012. E' basato sulla profezia Maya del devastante allineamento dei pianeti fra tre anni. E gli italiani scoprono il sottile piacere di immaginare la propria morte, anziché una vita fra trans, toghe pazze e mutui.
di Marcello Veneziani

Mancano poco più di tre anni alla fine del mondo e noi stiamo qui a baloccarci tra mutui e giudici, trans e sms. C’è un incubo che attraversa il mondo e si presenta nelle vesti della ricreazione: è la fine del mondo, fissata per il 21 dicembre del 2012. Profezia tratta dal calendario Maya e avallata dalla più avventurosa astrofisica, narra di un pericoloso allineamento dei pianeti da cui scaturirà la fine della Terra, dopo orrende catastrofi. Si fermerà per 72 ore la rotazione della Terra, rimpiangeremo la forza di gravità, e poi ripartirà in senso inverso, generando cataclismi. Ma la Terra si va già attardando, perde minuti da anni, rallenta paurosamente. Aiuto, la Terra s’ammoscia... In tutto il mondo e in Italia capeggia le classifiche il film catastrofico di Roland Emmerich, 2012, che ci fa vedere in anteprima da spettatori quel Crollo Finale che ci vedrà invece attori, coinvolti e travolti, alla vigilia di una Santa Natività in cui non nascerà più nessuno. Saremo condannati a morte in flagranza di creato. Piace da morire godersi in poltrona a 7,5 euro lo spettacolo della propria fine, e quella degli odiati vicini, oltre che dei propri cari; bello godersi il filmino del proprio funerale planetario, sgranocchiando pop corn, nell’unica realizzazione verace e universale del comunismo: la fine del mondo ci renderà finalmente tutti uguali. ’A livella, per dirla con quel marxista funerario di Totò. Muoiono tutti, belli e brutti, ricchi e poveri, stronzisti e merdacce, per usare le nuove categorie della politica. Ma tutti insieme, e l’estrema applicazione del mal comune mezzo gaudio dà qualche consolazione in extremis. In fondo è brutto morire a qualcuno, perdersi la luce dei giorni venturi, il mare della prossima estate e i sapori della frutta di giugno, sapere che la vita continua ma noi abbiamo avuto la nomination fatale, siamo fuori. Ma se si va via tutti insieme, se si spegne per sempre il creato, non abbiamo da rimpiangere niente e nessuno. Game is over, la festa è finita, andate in pace. Veramente proprio in pace non si finisce nel film, considerando l’apocalisse totale, la terra che si apre e inghiotte città e grattacieli, terremoti e maremoti che lo tsunami faceva solo ridere, vulcani impazziti e ghiacciai che si sciolgono come ghiaccioli. Chi pensa di scamparla perché vive nascosto in provincia, sbaglia di grosso; ma figuratevi che effetto fa vedere al cinema il crollo di san Pietro e del quartiere adiacente, quando tu abiti proprio lì. Presto, vendere subito, prima che crollino con i prezzi anche le case.Mentre furoreggia il film di Emmerich c’è pure la conferenza di Copenaghen sul surriscaldamento del globo e dunque la fiction si salda con i tg e sembra inverarli. Se ne parla da anni e su internet esplode la mania, il terrore e l’ebbrezza dell’apocalisse. Nascono sette, c’è chi lucra sulla paura. C'è una diffusa psicosi che prende soprattutto gli psicolabili americani; ma anche da noi la sindrome del finimondo miete vittime. Una prospettiva di vita di solo tre anni potrebbe renderci più avidi ma anche migliori, più ansiosi di arraffare tutto il più presto possibile, togliendosi tutti gli sfizi finora frenati; ma potrebbe anche spingerci a farci più eterei e meno terrestri, più mistici perfino, filosofi e santi. La prospettiva della fine migliora i migliori e peggiora i peggiori. Non cambia l’umanità, rivela e radicalizza i caratteri. Fratello ricordati che devi morire, dicono i nuovi frappisti della geo-fiction, la data è stata già stabilita, non valgono gli oroscopi dopo quella scadenza. Non progettate oltre il triennio, abolite le lauree che durano di più. Godetevi gli ultimi mondiali di calcio, promettete di sposarvi nel 2013 per fare la sposa contenta e gabbata; firmate cambiali a morire, tanto non ci frega più niente. Il film concede qualche eccezionale sopravvivenza all’ecatombe, e penso che Berlusconi si senta già tra gli eletti superstiti. Il paradosso di questa profezia astro-cinematografica è che unisce il massimo di irrealtà al massimo di realtà. La fine del mondo non è affatto inverosimile, la sorpresa semmai è come mai non sia già avvenuta. Ci dev’essere un ordine pazzesco e divino nel cosmo se non si verifica mai un guasto, un mutamento di rotta di stelle e pianeti. Ma la fine di un ciclo, spiegano i Maya, è già accaduta altre volte nel cosmo; l’arca di Noè era solo uno sbiadito ricordo, mutato nel carro allegorico di uno zoo. La morte comunque è certissima, differisce solo la datazione: e anche la morte universale è certissima, l’unico dubbio è se in unica soluzione per liquidazione d’esercizio o con il sistema rateale dei decessi dilazionati, che conosciamo da sempre. L’uomo è l’unico essere vivente che abbia piena coscienza della sua morte futura, e l’unico che oltre a piangerla ha pure la forza di riderne, di esorcizzarla e persino di divertirsi vedendola al cinema. Quelle folle che gremiscono le sale non sono costrette da religioni cupe e sacerdoti funesti a constatare il loro miserabile destino di morenti; ci vanno di spontanea volontà, per un incrocio di paura e goduria, e pagano pure per farsi ricordare la loro tremenda precarietà. Vogliono passare tre ore spensierate a immaginare la propria morte, e nel modo più drammatico possibile. Caschi il mondo, but show must go on. Vorrei dire alle masse necrofile e masochiste: se avete proprio voglia di gustarvi la fine del mondo e di voi, andate alla Cappella Sistina, godetevi il Giudizio Universale di Michelangelo. Almeno lì c’è arte e c’è pure il conforto divino, si muore in bellezza e viene a prelevarci il Signore in Persona. Certo, angoscia sentirsi giudicati senza appello, non c’è lodo Alfano che ci esoneri dal dies irae; in compenso non ci giudicano i magistrati nostrani. Eppure resta un mistero il piacere mondiale di spararsi al cinema la Disgrazia delle Disgrazie, all inclusive, noi compresi. A una falsa scadenza è legata la verità della condizione umana, una fiction ci riporta all’autenticità di morenti. Alla fine ci attacchiamo a quel soffio leggero chiamato anima, segretamente convinti che almeno lei, che è leggera come un fiato, la farà franca e andrà ad abitare in imprecisati cieli. In un fiato finirà il mondo, con un fiato ricomincerà la vita. Appuntamento generale al 22 dicembre del 2012. In cielo, all’inferno o sotto casa del regista, a pretendere il biglietto risarcito per la bufala cosmica.