martedì 15 dicembre 2009

Politica e internet. La proposta del PDL

Le polemiche di questi giorni confermano il ruolo centrale che internet ha assunto anche nella politica italiana, come luogo di un dibattito politico permanente. Internet è e deve rimanere un luogo di libertà di espressione ma non è un luogo al di sopra delle leggi. Bene fa il governo a tenere sotto osservazione siti e pagine sui social network che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere e a perseguire chi si macchia di tali reati, avvalendosi delle leggi vigenti.
Il PDL invita il governo a valutare due possibili linee di intervento:
1. Stabilire un dialogo permanente con chi ha la responsabilità dei social network per facilitare e velocizzare la rimozione di contenuti odiosi e l’individuazione dei singoli responsabili.
2. Costituire una task force permanente con gli esperti e gli operatori del settore, per individuare insieme quali misure adottare per garantire che la rete sia un luogo di libero confronto di idee e non una palestra di odio. Aprire un sito dedicato, dove accogliere su questo tema i contributi di tutti gli italiani che vorranno partecipare alla discussione.
“Si tratta di impedire – commenta l’on. Antonio Palmieri, responsabile internet PDL - che la spazzatura dell’odio sommerga la rete. Libertà di espressione non significa libertà di insulto o istigazione a delinquere. Internet non è una arena dove esprimere il peggio di sé. Dobbiamo educarci tutti a usarla liberamente ma responsabilmente”.
"Internet deve essere un ambito di discussione, di cultura - afferma Antonio Giordano, vice responsabile internet PDL - e di vero confronto, non una piazza dove vince chi grida e chi insulta di più."

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