venerdì 5 settembre 2008

il buon giorno si vede dal mattino.....

Giuseppe Gandolfi
Coordinatore Comunale di Gazoldo,
Segretario del Gruppo dei Coordinatori

E' proprio vero che il buon giorno si vede dal mattino: questa mattina guardando il TG5 ho sentito una dichiarazione chiarificatrice del pres.cav. Silvio Berlusconi che come sempre sa fare lui, ha chiarito definitivamente molte chiacchiere fatte a vanvera negli ultimi giorni da esponenti locali che pensano di avere in mano le chiavi della verità e immancabilmente non perdono tempo per offendere FI e il PDL.

Dichiarazione:
" ... il PDL per ora non dovrà stringerà alcun accordo con l'UDC, né a livello nazionale, né a livello locale, prima sistemeremo le posizioni di FI e AN , poi un giorno, si vedrà. ... "

Provate un po a immaginare cosa direbbe e farebbe Silvio Berlusconi se venisse al corrente che a Mantova siamo più progrediti e addirittura ci si allea e si prendono accordi con Sogliani e il PD prima ancora di risolvere le cavolate interne a FI Mantovana e alle alleanze con AN.
...pausa...,
chiudete gli occhi,
ecco fatto,
avete già la risposta,
... grande risata .... e tanta voglia di fare pulizia di quei rappresentanti che non si attengono alle decisioni dei vertici e non le recepiscono.

P.S. per Gabriele: cosa ne pensi di lanciare questa provocazione anche sul blog del sito in modo che ne possa nascere un bel confronto ?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo per la precisione vorrei dire che Sogliani non è più UDC ma una corrente del PDL poichè si è attivato per costruire a Mantova un gruppo di moderati (ma in questo caso l'abito non fa il monaco) che fa riferimento all'assessore Abelli (che ha pure un incarico di rilievo nazionale nel PDL). Perciò pur condividendo la sostanza di ciò che dici, in realtà Gilberto si è già smarcato, almeno da punto di vista formale, dalle osservazioni che giustamente hai fatto verso il futuribile accordo con l'UDC.

Carlo Avigni

Anonimo ha detto...

Sarà anche come dici tu che Sogliani si é smarcato ma gli accordi con il PD li stà sostenendo Lucchini come più volte rimarcato dalla Gazzetta, mica li stò sostenendo io e se Berlusconi é contrario all' UDC, vogliamo pure immaginare la sua posizione su possibili accordi con il PD, tanto osannati da E.Lucchini. ?
In merito a Sogliani voglio precisare che a suo dire stà aprendo sedi di cattolici moderati in tutti i comuni, peccato che siano sempre lui e la Tizzi, a questo punto le amministrazioni locali dei comuni interessati dovrebbero confermarmi che quei due hanno la residenza ovunque e infine, volete immaginare quanti voti apporterebbero al PDL tutti i gruppi COSTITUITI, RAPPRESENTATI E PERSONIFICATI DA SOGLIANI E LA TIZZI ?
BHE!, RISPONDO IO:
FORSE 2, LUI E LA TIZZI.
Non riesco proprio a capire perché un supporto così non l'abbiamo cercato prima ?, forse non ne avevamo proprio bisogno come non ne abbiamo adesso ?

Infine, siccome di fronte a certe cose, non riesco a stare fermo, gironzolando nel sito di FI sapete cosa ho scoperto ?, ...Abelli non é il solo vicecordinatore nazionale ma é a parimerito in buona compagnia di altri 2 personaggi, uno non lo conosco ma l'altro é nientepopodimeno che FABRIZIO CICCHITTO e subito mi si sono accese tutte le lampadine e ho pensato:
... VOLETE VEDERE CHE ABBIAMO TROVATO UNA NOTEVOLE CARICA ISTITUZIONALE SIA GOVERNATIVA CHE DEL PARTITO CHE CI POTRA' BENEDIRE UNA VOLTA PER TUTTE COME HA FATTO ABELLI CON SOGLIANI ?

BUONA RIFLESSIONE A TUTTI

Giuseppe Gandolfi

Anonimo ha detto...

Colgo un disagio che, per un verso si esprime in una sorta d'invidia da attivismo altrui ("Sogliani presente dappertutto con la benedizione di Abelli" - mah !) e per l'altro in una frustrazione da impotenza che porta ad invocare la benedizione di "Qualcuno" su di noi per poterci proporre, finalmente, per poter essere.
Non è così, perchè noi siamo già; siamo ciò che abbiamo scritto in quel famoso documento di... "aria fritta" (come dicono quelli che se ne intendono). Piuttosto è che non abbiamo ancora imparato a camminare, perchè i soggetti collettivi, per muoversi, hanno bisogno di un "centro di comando e controllo".
In assenza c'è fermento, animazione, voglia di fare.... ma manca il movimento, manca l'azione.
Non a caso chi vuole mantenere il controllo indisturbato di una collettività, dopo averla evocata, basta che la sterilizzi impedendone la organizzazione privandola di un centro di rappresentanza, di decisione e di azione.
Se la collettività è ancora viva esprime fermenti, manifesta vitalità, coltiva impazienze.... ma non si muove. Non produce se non un disagio da creatività frustrata, una insoddisfa- zione come da ... maternità negata.
Questi provvidenziali (senza di voi non saremmo quà a discuterne ; quindi bravi !) sforzi di presenza telematica, queste testimonianze di .... esistenza in vita, sono solo il segno di una vitalità reale, di una energia partecipativa che, però, si esaurisce in se stessa e non diventa "azione politica". Si produce così quel senso d'impotenza che porta ad una sindrome d'invidia per l'attivismo di Sogliani o alla speranza che "Qualcuno" benedica anche noi per legittimarci come entità politica.
La verità è che noi siamo rimasti nella trappola dell'antico trucchetto che ti convoca quando serve per accendere l'incendio ma non ti consente gli strumenti per tenere acceso l'incendio o ci siamo illusi che basti questa compiaciuta frequentazione di amiconi per bene da preservare possibilmente dalle contaminazioni della sporca politica e dalle rapaci tentazioni dei " galpedar della prima repubblica".
L'errore è qui, perchè la politica chiede testimonianze, chiede che ci si sporchi le mani assumendo responsabilità per ciò che si crede e per ciò che va cambiato ma, soprattutto, la politica è per come la fai non per come la fai fare agli altri.
Ancora la politica è definizione di progetti coerenti con i principi che si assumono e azione per realizzarli. L'esercizio aggregativo, la creazione delle maggioranze è lo strumento necessario del consenso per attuare quei progetti.
Queste due cose non possono stare separate : una maggioranza senza politica è come il club di "quelli che non sanno perchè stanno insieme perchè sanno bene ciò che vogliono per sè" ed una politica senza maggioranza è come una bella sposa che aspetta le condizioni per essere fertilizzata e dare figli.
Premessa divagatoria ? Forse no se abbiamo capito che a questo partito manca il "centro di comando e controllo" e che, ancor più per questo, a quella parte del partito che ha animato di idee e di sentimenti un congresso incompiuto, manca l'organizzazione ed un gruppo dirigente che lo promuova e lo rappresenti.
Questo è il punto, a mio parere.
Che fare ?
Darsi una organizzazione, darsi una rappresentanza e "benedirsi" da soli cercando una identità nella politica, che è ciò che ci ha portati in Forza Italia.
Allora, nell'assenza di qualsiasi vita di partito a Mantova (che non sia il surrogato commissariale o la presunzione di deleghe misteriose : leggi Concordati, Rose...) tiriamoci su le maniche per discutere dei grandi temi di attualità politica e, sono certo, che vinceremo le frustrazioni, accenderemo gli entusiasmi, riattiveremo una militanza consolidando un corpo di dirigenti informati, motivati, orientati e , finalmente, soddisfatti.
Com'è possibile non sentire il bisogno di definire una linea politica d'impegno su :
Federalismo e riflessi di cambiamento nel rapporto tra amministratori e cittadini
(Il federalismo territorializzando il circuito tra spesa e prelievo pone in evidente relazione ciò che si chiede e ciò che si dà. Si accorciano le distanze influenzando con motivazioni più dirette e più particolari il consenso elettorale. Non è una novità da poco se consideriamo, inoltre, che questo principio è il valore essenziale di cui è portatore un alleato decisivo come la Lega) ;
La legge Finanziaria 2008 : impegni innovativi per il controllo e la qualità della spesa pubblica
(La Legge Finanziaria di Tremonti è una innovazione politica rivoluzionaria che non può passare inapplicata. In che modo decidiamo di tradurre quei principi e quegli impegni politici nei bilaci comunali ?)
Il Partito della Libertà - un partito nuovo per un paese che cambia
(Se non vogliamo che il PdL sia solo una sigla o una equazione numerica, bisognerà interrogarsi sulle ragioni che spingono alla costruzione di un nuovo partito e sui fondamenti di valore e di progetto che lo giustificano come riferimento necessario)

Incontriamoci, diamoci un centro di riferimento e di organizzazione, discutiamo di "politica" e poi magari scopriremo che molti condividono questa esigenza e questo modo di essere, coinvolgendosi, responsabilizzandosi, "dandosi alla politica" (e non prendendola in ostaggio).

Tanti saluti Gianni Martinelli