venerdì 2 aprile 2010

Ru486, la Lega alza le barricate. La Chiesa plaude.

Una levata di scudi contro la pillola abortiva Ru486, che da ieri può essere distribuita in Italia, è giunta dalla Lega Nord. Una bocciatura che è arrivata dal Carroccio e in particolare da due esponenti di spicco, i neoeletti governatori di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota che si sono schierati contro la distribuzione del farmaco, ottenendo il plauso della Chiesa, attraverso le parole del presidente della Pontificia accademia per la vita, monsignor Rino Fisichella. Il tema dell'aborto ha, però, diviso il centrodestra e in particolare il Pdl dove ieri sono emerse sensisbilità e convinzioni diverse. Da una parte chi, come il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, si è detto "in difesa della vita" e contrario alla Ru486 perché "scarica sulla donna tutto il peso di questa esperienza traumatica". Dall'altra Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, che "da donna e da madre" afferma che "davanti a una figlia maggiorenne che volesse decidere per un'interruzione di gravidanza, prima di tutto cercherei in tutti i modi di convincerla a non farlo ma se lei scegliesse comunque quella strada, credo che sarebbe ingiusto impedirle l'accesso a un intervento non cruento, naturalmente in regime ospedaliero e sotto stretto controllo medico". Infine la Prestigiacomo è convinta che "prevarrà la responmsabilità" e che i governatori "rispetteranno la legge".
Anche il Papa Benedetto XVI è entrato nel dibattito ieri affermando nel giorno del Giovedì santo che "è importante per i cristiani seguire il diritto, che è il fondamento della Pace. Anche oggi è importante per i cristiani non accettare un'ingiustizia che viene elevata a diritto", ha aggiunto parlando "di uccisione di bambini innocenti".

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