venerdì 23 aprile 2010

Fini-Berlusconi: giornata positiva, nel PDL si può esprimere dissenso.

L'approvazione a maggioranza del documento finale (11 hanno votato contro e 1 si è astenuto), con le linee politiche proposte da Berlusconi, ha chiuso la Direzione nazionale del Pdl caratterizzata dal duro faccia a faccia tra il premier e Fini. Nel documento è stata ribadita la leadership a Berlusconi e il "no a correnti interne che negano la natura stessa del partito". Il presidente della Camera, nonostante il voto contrario, ha subito precisato: "Non intendo lasciare la presidenza", perché "è finita la stagione dell'unanimismo, c'è una componente interna che di volta in volta si sente impegnata nell'attuazione del programma e rivendica il suo diritto di discutere come si attua. Insomma è stata una giornata positiva", ha concluso smorzando i toni. Toni che sono rimasti comunque tesi nonostante la votazione finale a favore di Berlusconi. Fini ha deciso di restare, ma a questo punto appena si allontana dalle decisioni del partito può essere cacciato. E' questo, secondo quanto è stato spiegato, quello che il presidente del Consiglio ha detto ai suoi al termine della Direzione del partito. Nel documento finale c'è una parte in cui si spiega che il premier ha il mandato di far rispettare le decisioni che vengono prese dagli organi del partito. Questo - è stato sottolineato - vuol dire che si può esprimere dissenso, ma quando si vota ci si deve uniformare alla maggioranza altrimenti si è fuori dal partito. Inoltre Fini ha soltanto il 6% nel Pdl, come è emerso dalla votazione, quindi bisognerà porsi il problema di come possa rimanere presidente della Camera, ha spiegato il premier ai suoi.

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