mercoledì 17 novembre 2010

Le contraddizioni di Futuro e Libertà

1. Il governo avrebbe disgregato la coesione sociale del Paese: perfino i sindacati hanno riconosciuto esattamente il contrario (i 35 miliardi di ammortizzatori sociali che hanno tenuto legati i lavoratori alle aziende in crisi ne sono la prova lampante).

2. Identità nazionale da preservare: i parlamentari di Fli hanno presentato un disegno di legge con la sinistra per svendere la cittadinanza italiana agli immigrati.

3. I cinque punti per il rilancio del governo che Fli ha votato compattamente alle Camere poche settimane fa vengono rinnegati, ponendo altre condizioni sulle quali si potrebbe tranquillamente discutere se non fossero palesemente pretestuose;

4. Fini ha chiesto le dimissioni di Berlusconi ma non si è minimamente posto il problema insieme politico e istituzionale di un presidente della Camera che chiede la crisi di governo, novità assoluta nella storia della Repubblica (e probabilmente anche del Regno).

5. Fini ha definito "una vergogna" l’attuale legge elettorale che lui stesso votò.

6. Si dicono bipolaristi e stanno per fondare il terzo polo con Casini e Rutelli.

7. Invocano un patto sociale allargato alla Cgil, come se il ministro Sacconi non ci avesse ripetutamente provato in questi due anni, ricevendo sempre come risposta dei no ideologici.

8. Il manifesto di Futuro e Libertà è quello di una forza tendenzialmente di sinistra, che ha totalmente cancellato la tradizione della destra italiana.

9. Dicono di essere un partito nuovo e adoperano modi e tattiche della prima Repubblica, come ad esempio il rimettere il mandato nelle mani di un leader di partito, come fatto dalla delegazione di governo finiana.

10. Dicono di essere di centrodestra e vogliono abbattere il premier e il governo scelto dagli elettori di centrodestra e con il quale hanno governato fino a venerdì scorso.

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