venerdì 3 agosto 2012

Come convertire l’auto in una vettura elettrica.

Non è un segreto: le auto elettriche costano tanto. Il prezzo varia dai 20 ai 40mila euro a seconda dei modelli. In attesa della versione low cost promessa da Tata, al momento c'è un'opportunità più economica: il retrofit.
Si tratta di convertire la propria auto in una vettura elettrica e In Italia ci sono diverse associazioni che promuovono questa pratica.
Il retrofit è un’operazione semplice e ha un costo variabile tra i 5-10mila euro. In pratica, si rimuovono il motore, il serbatoio, i tubi di scappamento e il sistema di raffreddamento e si sostituiscono con un motore elettrico a corrente continua e una serie di batterie ricaricabili.
«La conversione “basica” ha un costo medio di 3-4mila euro per un motore dc di media piccola potenza, batterie al piombo e componentistica all’osso con 5-6mila euro si ottiene una buona conversione brushless con batterie al piombo e con 10-15mila euro si può avere una conversione “top di gamma” con motore Ac, controller vettoriale e batterie litio polimeri» si legge sul sito dell’associazione EuroZev.
È possibile diminuire il costo aderendo a un Gruppo d'acquisto solidale (Gas): se ci sono almeno dieci richieste di conversione per uno stesso modello di auto l'operazione diventa vantaggiosa da un punto di vista economico.
L’autonomia della vettura convertita si aggira sui 50-70 km se si parla di batterie al piombo, più economiche ma pesanti, mentre quadruplica a 200-300 km con le batterie litio polimeri che hanno anche un ciclo di vita più lungo.  
Esempi concretiTra le varie associazioni, Eurozev, eCarsNow! e Riker, hanno sviluppato il kit per convertire una Smart in un veicolo elettrico a tutti gli effetti, senza intervenire sul volume interno dell’abitacolo (bagagliaio incluso) che non subisce variazioni. Una volta trasformata, l’auto percorre fino a 100 km in autonomia e a una velocità massima di 80 km/h e impiega 4 ore per ricaricare la batteria. Il costo si aggira sui 10mila euro.
Criticità burocraticheAl momento, in Italia, non è ancora possibile omologare il mezzo riconvertito da termico a elettrico. Ma le cose stanno per cambiare. All’interno del decreto sviluppo, che a breve dovrebbe essere approvato in via definitiva dal Parlamento, sono contenuti due emendamenti che renderanno legale e più semplice l’omologazione delle auto retrofit.
Non tutti sono d’accordo. Le associazioni dei produttori delle auto elettriche lamentano che, sostenendo la pratica del retrofit, si disincentivino le case automobilistiche a investire nella mobilità elettrica.
Dall’altra parte c’è invece chi sottolinea i pregi di questa pratica: il recupero del parco circolante, con la conseguente riduzione dei rifiuti prodotti e delle emissioni generate dallo smaltimento e recupero delle loro componenti.

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