domenica 27 settembre 2009

Sistemo i fannulloni anche nel mio PdL

Popolo della Libertà, fase 2. Il primo passo lo fanno Renato Brunetta e Daniele Capezzone con il loro “manifestino”. (...) (...) Un documento nato per smuovere le acque nel partito (da ieri pubblicato anche sul sito di Libero, libero-news.it, e sul quale potranno esprimersi tutti i lettori: risponderanno gli autori). L’idea è quella di darsi un programma di lungo periodo, proprio quello che manca in una politica che ha sempre il fiato corto. Le tappe chieste dal ministro per la Pubblica Amministrazione e dal portavoce del PdL sono ambiziose: piena realizzazione del federalismo fiscale, avvio della detassazione della contrattazione di secondo livello, ripartenza delle liberalizzazioni, concorrenza tra pubblico e privato nella scuola e nella sanità, un nuovo assetto istituzionale «centrato sul presidenzialismo, sul monocameralismo, sulla netta riduzione del numero dei parlamentari, sull’abolizione delle Province». Ministro Brunetta, perché aprire quest’altro fronte? «Dopo Gubbio e dopo Cortina bisogna fare il rilancio del PdL sul terreno delle idee. Io e Capezzone partiamo dall’analisi impietosa di chi sta con le élite parassitarie e potenzialmente golpiste. E subito dopo ci occupiamo del “che fare”, con una proposta che crediamo possa essere feconda. Adesso aspettiamo risposte». Da chi? «Da tutto il PdL e pure dalla Lega. E anche dai tanti “malpancisti” che sentono il bisogno di un dibattito. Gianfranco Fini, Giorgio La Malfa, Marcello Pera: chiunque abbia volontà costruttiva è chiamato a contribuire. Però…». Però? «Deve essere chiaro da subito dove si sta. Da una parte c’è un paese che, pur con tutte le sue contraddizioni, ha voglia di modernità, di giustizia sociale, di inclusione, di crescere. Dall’altra c’è un paese minoritario ma sovra-rappresentato, che difende la rendita parassitaria, i privilegi, la cattiva burocrazia, il cattivo sindacato, le cattive banche. Bisogna schierarsi: o di qua, o di là». E i tanti “malpancisti” del PdL da che parte starebbero? «Non ho nessun dubbio che tutti gli amici del PdL di ieri e di oggi stiano dalla parte dell’Italia per bene».

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